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domenica 6 ottobre 2024
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Transat Bakerly: 3 barche si ritirano nelle prime 40 ore: 2 rotture e 1 collisio

L’IMOCA Edmond de Rothschild, il Multi 50 FenêtréA Cardinal e Class 40 Vandb

Edmond de Rothschild, l’IMOCA 60 dello skipper Sébastien Josse
Edmond de Rothschild, l’IMOCA 60 dello skipper Sébastien Josse
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Atlantico settentrionale - La Transat Bakerly si conferma come una regata molto dura che mette alla prova anche i migliori professionisti. Partita il 2 maggio da Plymouth in Inghilterra, la flotta delle 25 barche che dovranno traversare l’Atlantico settentrionale per raggiungere New York in solitaria, nelle prime 40 ore perdono tre barche.

La prima a ritirarsi è il Class 40 Vandb dello skipper francese Maxime Sorel che a causa di una violenta collisione con un cargo ha danneggiato gravemente la prua dello scafo. Lo skipper non è ferito e la barca è in grado di navigare. Vandb sta rientrando verso Lorien sulla costa atlantica francese.

Qualche ora più tardi è la volta di Edmond de Rothschild, l’IMOCA 60 portato da Sébastien Josse. La barca, che navigava in un vento irregolare di 25 nodi, durante una raffica ha danneggiato gravemente la randa e Josse, dopo averla messa in sicurezza, ha dovuto comunicare il suo ritiro.

Infine il Multi 50 FenêtréA Cardinal, la barca con la quale ha corso la scorsa stagione il nostro Giancarlo Pedote, oggi portata in solitaria dallo skipper francese Erwan Le Roux. La barca stava navigando all’altezza di Capo Finesterre al limite meridionale del golfo di Biscaglia, quando ha riportato un danno allo scafo di dritta.

Non è un danno molto grave – ha detto lo skipper – ma non mi permette di proseguire e quindi devo rientrare e abbandonare la regata.” Nulla è stato detto sulla natura del danno.

Nel frattempo, in testa alla regata, come previsto, dopo 40 ore dalla partenza ci sono i tre grandi trimarani della classe Ultime. Thomas Coville su Sodebo è di poco in vantaggio su Francoise Gabart con il suo trimarano da 100 piedi Macif. I maxi trimarani già sono sotto Lisbona.

“Sta andando tutto molto bene e siamo molto veloci – dice Gabart – ci sono circa 30 nodi di vento e il mare è molto gonfio, cosa che permette a Macif di fare salti fuori dall’acqua. La notte scorsa è stata nerissima, in cielo si vedevano solo tre stelle. Sto monitorando la posizione di Thomas Colville, tra me e lui ci sono poco più di una decina di miglia che quando si viaggia a 30 nodi, come stiamo facendo noi, significano poche decine di minuti di differenza.”

© Riproduzione riservata

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