A riportare i danni più gravi è stato BT, il monoscafo di Sebastien Josse e Jean Francois Cuzon, la cui coperta è stata spazzata dal frangersi di un’onda. In pochi minuti la barca ha cominciato a imbarcare molta acqua e i due velisti, che si trovavano a duecento miglia dall’arcipelago portoghese, hanno dovuto lanciare un’immediata richiesta di soccorso. Dapprima sono stati avvicinati da una nave oceanografica che li ha localizzati visivamente, quindi un elicottero della marina portoghese ha provveduto ha trarli in salvo.
“Stavano navigando al traverso con tre mani alla randa – ha detto Jean Maurel, direttore della regata – forse troppo lentamente visto lo stato del mare. La barca rollava moltissimo e a un certo punto si sono trovati senza una parte della tuga. Esattamente non sanno cosa sia successo. A quel punto hanno tenuto la randa issata e basculato la chiglia, quindi mi hanno contattato”.
Problemi tecnici anche per le altre imbarcazioni: DCNS e Artemis stanno verificando se possono risolvere da bordo alcuni avarie occorse nelle ultime ore, mentre Veolia Environment si è fermato a Horta per effettuare delle riparazioni. Anche il futuro nella regata di Hugo Boss è in dubbio, dopo aver colpito un oggetto in mare.
Al comando della competizione, tra gli Imoca 60 c’è Safran di Marc Guillemot, con un vantaggio di circa trenta miglia su Groupe Bel di Kito De Pavant. Nei Multi 50, Crepes Wahou di Franck-Yves Escoffier ha lasciato il vuoto dietro sè; il principale inseguitore, Guyader pour Urgence Climatique di Victorien Erussard, è staccato di quasi settecento miglia.
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