martedì 25 marzo 2025
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Groupama 3: il giorno dopo

Cammas racconta l'incidente: si è rotto prima a prua lo scafo sottovento che poi ha colpito quello centrale. La barca ha scuffiato lentamente

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Dunedin - Sani, salvi e tutti completamente illesi. E' questa la notizia più bella per i dieci marinai coinvolti nella scuffiata di “Groupama 3”, accaduta ieri al largo (circa ottanta miglia) della costa neozelandese.

Al momento dell'incidente, la barca viaggiava a una velocità di circa 30 nodi, con vento da levante di 25 nodi, e aveva da poco virato mure a dritta. Lo skipper Franck Cammas ha raccontato, in una conferenza stampa a Dunedin, i momenti più concitati della vicenda; un episodio che ha fatto svanire in un attimo i sogni del team francese di conquistare il record di circumnavigazione del globo (era in vantaggio di quattrocento miglia sul precedente primato).

“Al timone c'era Franck Proffit, che stava in pozzetto con altri due marinai - ha detto Cammas - quando lo scafo sottovento si è rotto a prua, colpendo quello centrale, che si è rotto a sua volta”.

Prima della scuffiata, il timoniere ha tentato un'ultima manovra disperata: “Io stavo riposando in coperta - ha continuato Cammas - quando ho sentito chiamare a gran voce la virata mentre la barca iniziava a capovolgersi, per fortuna lentamente. Ho raggiunto immediatamente il tambuccio, mentre tutti si affrettavano a scendere sottocoperta. La virata si è rivelata impossibile, mancando il supporto sottovento. In seguito, gli uomini in pozzetto hanno avuto il tempo per recarsi all'interno dello scafo”.

Lo skipper transalpino ha voluto anche complimentarsi con i mezzi di soccorso, tempestivi ed efficienti nelle operazioni di salvataggio. “Ci siamo potuti accorgere di quanto accaduto - ha concluso Cammas - perchè era l'alba. Abbiamo chiamato il nostro shore team e nel giro di quattro ore tre elicotteri sono giunti sul posto. Per permettere le operazioni di soccorso ci siamo dovuti tuffare in acqua, in quanto il trimarano scarrocciava a una velocità di tre nodi; quindi, siamo stati issati velocemente, nonostante i sei metri d'onda”.

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