Passata la paura per il naufragio di Kevin Escoffier, che sicuramente apre una discussione su questo tipo di foil in una regata come il giro del mondo, per gli skipper è tempo di tornare a focalizzarsi sulla regata. E il menù della corsa nei 40 Ruggenti oggi è, come spesso accade, di quelli forti.
La portata principale per il leader Charlie Dalin su Apivia è un ricco e abbondante vento da sudovest intorno ai 35 - 40 nodi condito da onde intorno ai 5 metri. Dalin da ieri sembra avere capito l’antifona, anche alla luce di quanto accaduto a PRB e si sta mostrando decisamente prudente nelle velocità, tenendo medie intorno ai 17 nodi, non certo al massimo del potenziale della barca, ma la sua scelta appare decisamente comprensibile.
La scelta di Dalin al comando di Apivia appare decisamente comprensibile poiché, nel mare molto formato che sta attraversando, velocità più alte esporrebbero la barca a delle fragorose discese dalle onde, con uno stress notevole per materiali e attrezzatura.
In seconda posizione, a 232 miglia dal leader, ‘arranca’ Thomas Ruyant con Linkedout che sta navigando mure a dritta, bordo sul quale, lo ricordiamo, il francese non ha più il foil avendo rotto quello di sinistra qualche giorno fa.
Chi è invece in pura trance agonistica da Southern Ocean sembra essere Louis Burton su Bureau Vallée. Lo skipper, che naviga sulla barca che ha vinto con Armel Le Cleac’h l’ultimo Vendée Globe, ormai da una settimana naviga con furore in una posizione nettamente più a sud della flotta.
La scelta lo sta premiando oltre modo, scalando posizioni su posizioni grazie a una rotta più diretta rispetto a chi si trova più a nord e bordeggia a colpi di strambate per un vento non ottimale come angolo. Con 81 miglia nelle ultime 4 ore, a oltre 20 nodi di media, Burton non sembra intenzionato al momento a tirare il freno, deciso a ricucire il distacco sul leader che in questo momento ammonta a 253 miglia.
Giancarlo Pedote al comando di Prysmian Group sta attraversando una fase strategicamente delicata. L’italiano si trova in coda alla depressione che stanno cavalcando i leader, ma avendo deciso di strambare verso nord piuttosto presto, presumibilmente per allontanarsi dalla zona più dura del meteo, rischia di perdere il treno.
Staccarsi dalla depressione significa venire risucchiati in una zona senza vento, e incassare distacchi pesantissimi in poche ore. Pedote presumibilmente in giornata tornerà a strambare per cercare di rimanere in scia al sistema meteo, ma l’opzione non sembra di semplice riuscita.
Come spesso accade nel Vendée Globe, l’equilibrio tra prudenza e protezione dei materiali con i rischi tattici è difficile da trovare. Andare troppo forte significa mettere in conto di rompere la barca, andare troppo piano può comportare vedere evaporare in poche ore quanto di buono si è fatto in classifica in giorni e giorni di costanza.
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