
Il Vendée Globe, con l’arrivo di Yoann Richomme e Sebastien Simon, dopo il trionfo di Charlie Dalin, ha chiuso il suo podio, con ben tre skipper sotto il tempo record del 2016.
Un’edizione memorabile per il livello raggiunto dai velisti e soprattutto dai nuovi Imoca 60 che hanno dimostrato affidabilità e performance mai viste prima nella storia del giro del mondo.
Adesso l’attenzione si sposta verso i nuovi arrivi, con una volata per il quarto posto che si annuncia molto avvincente e riguarda almeno 4-5 skipper che arriveranno a poche ore di distanza uno dall’altro.
Per l’Italia c’è in regata ancora Giancarlo Pedote su Prysmian, in avvicinamento all’equatore, con un momento particolarmente favorevole allo skipper italiano.
Pedote è risalito fino alla 17ma posizione, grazie a un’opzione tattica ad ovest, lungo le coste brasiliane, che in queste ore ha dato i suoi frutti.
Prysmian adesso naviga nell’Aliseo di sud-est, che in queste ore non è particolarmente attivo, e ha staccato chi aveva scelto invece l’opzione est, come Jean Le Cam e Alan Roura.
L’equatore dista ormai per Pedote meno di 900 miglia, e c’è un’altra buona notizia per l’italiano: le calme equatoriali nella zona più ad ovest dove dovrebbe attraversarle sono abbastanza strette e dovrebbero consentirgli un ulteriore guadagno rispetto alle barche più ad est.
Pedote del resto si trova in buona compagnia, per la classifica finale se la vedrà con Tanguy Le Turquais, Isabello Joschke e Benjamin Ferré, con i quali naviga a stretto contatto.
Il 15mo, Damien Seguin, che si trova più a est, ha un vantaggio di meno di 100 miglia sull’italiano, non irraggiungibile quindi, considerando che al traguardo di Les Sables mancano ancora per questo gruppo di barche oltre 4 mila miglia.
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