La costruzione del Wally 100 sancisce il successo di Persico Marine che è ormai considerato con ragione una delle eccellenze della vela a livello globale.
Il cantiere bergamasco, nato nel 1976 come stabilimento per la produzione di stampi per l’industria, entra nella vela nel 1990 costruendo il Moro di Venezia e da allora, di successo in successo, è arrivato sino all’avventura di Vestas, il VOR 65 che durante l’ultima Volvo Ocean Race dopo essere finito su di un reef è stato rimesso in mare in tempi record.
Vestas, come abbiamo visto tutti dalle numerose fotografie pubblicate, era semidistrutta, ma il Ceo di Vestas voleva tornare in mare e ha chiesto a Persico di ricostruire la barca in tempo per le ultime due tappe della regata. Un’impresa che la maggior parte degli esperti in ogni parte del mondo, giudicava impossibile, ma che gli uomini di Persico hanno dimostrato possibile.
Oggi il cantiere, che ormai non si limita più a fare gli stampi o gli scafi in carbonio, ma realizza imbarcazioni complete con livelli di tecnologia tra i più elevati del mondo, è impegnato in questa nuova avventura, il Wally 100. Per realizzarlo Persico ha usato il suo mega forno da 42 metri di lunghezza nel quale anche un 100 piedi sembra piccolo.
La precisione, l’efficienza e la capacità di essere sempre un passo avanti in fatto d’innovazione tecnologica hanno portato il management della Volvo Ocean Race a decidere che, contariamente ai primi otto VOR 65 utilizzati per l'edizione passata costruiti in diversi cantieri in diverse nazioni, i VOR 65 che serviranno per la prossima edizione della grande regata saranno costruiti esclusivamente da Persico Marine.
Il Wally 100 oggi in costruzione andrà in acqua nell’estate del 2017.
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