La settimana scorsa un’imbarcazione italiana di 18 metri, il Mediterranea, alla fonda nell’isola greca di Alimia (poco a sud est di Marmaris in Turchia) è stata avvicinata di prima mattina da due gommoni neri, ognuno con una decina di uomini vestiti completamente di nero pesantemente armati e con i volti coperti dai passamontagna.
Il comandante della barca ha raccontato che i due gommoni sono arrivati senza fare alcun rumore. Una volta sotto bordo alla barca, non vedendo nessuno a bordo, il pilota di uno di questi ha azionato una sirena per attirare l’attenzione dell’equipaggio del Mediterranea.
Il gruppo che non apparteneva alla Capitaneria Greca ma, con tutta probabilità, a qualche corpo della Marina Militare, ha chiesto informazioni sul perché la barca si trovava in quella posizione e su chi era a bordo, poi, senza chiedere di vedere i documenti delle dieci persone a bordo, questi si sono allontanati.
Il fatto, accaduto in un mare dove tutta al più e molto raramente si vede qualche vecchia motovedetta con lo scafo di legno, ha reso bene l’idea del grado di allarme e attenzione che c’è in questi giorni al confine tra Grecia e Turchia.
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