I primi sospetti sono emersi nelle scorse settimane, in seguito ad alcuni campionamenti del fondale; ad accrescere le preoccupazioni sono state poi le dichiarazioni di un portavoce della stessa azienda, Lyle Krahn, che ha ammesso la possibilità del versamento in acqua di alcune sostanze tossiche, dalle quantità imprecisate, come uranio e arsenico.
Lo stabilimento di Port Hope, protagonista di questa vicenda, negli ultimi anni è stato spesso oggetto di polemiche per la sua attività, che trasforma l'uranio prelevato dalle miniere in materiali idonei per reattori di energia elettrica. La stessa Cameco è una delle maggiori aziende internazionali per la produzione di amianto, una sostanza la cui tossicità è stata provata più volte e che per questo motivo è bandita in molti paesi del pianeta.
Come dichiarato dalla Aurele Gervais, l'agenzia nucleare canadese, la questione è ancora in via di definizione e si potranno avere informazioni più precise soltanto al termine di alcune trivellazioni che verificheranno l'effettivo stato di salute del lago Ontario.
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