Ce l’ha fatta Charles Caudrelier, il velista francese cinquantenne, a vincere l’Arkea Ultim Challenge, il giro del mondo in solitario e senza scalo a bordo dei maxi trimarani Ultim da 32 metri.
Dopo essersi rifugiato alle Azzorre per evitare un’ultima tempesta, ha tagliato il traguardo di Brest con il tempo di 50 giorni, 19 ore, 7 minuti e 42 secondi. Nello stesso porto da dove gli Ultim sono partiti per affrontare 30.000 miglia di giro del mondo, attraverso i grandi capi degli oceani del Sud, Buona Speranze, Leuwin e Horn.
Non è stata una regata dei record, quello di Gabart del 2017, 42 giorni, è rimasto ben lontano, e quasi tutti gli Ultim in gara hanno avuto piccole o grandi avarie tecniche che ne hanno rallentato la corsa, oltre a condizioni meteo che non sono state mediamente troppo favorevoli a esprimere grandi velocità per periodi prolungati.
La media di velocità tenuta da Caudrelier sulle effettive miglia percorse è stata comunque di oltre 23 nodi, poco meno di 20 sulla rotta ortodromica (la più breve).
Per Caudrelier è l’ennesimo trionfo a bordo del maxi Edmond de Rotschild, e in solitaria, nel 2022 aveva già conquistato la Route du Rhum.
Caudrelier è uno degli skipper più esperti, completi e poliedrici che ci siano nel panorama offshore internazionale, avendo spaziato dai monoscafi (ha vinto una Volvo Ocean Race) ai multiscafi. I prossimi skipper attesi sul traguardo sono Thomas Coville e Armel Le Cleac’h, che dovrebbero chiudere la loro regata entro i prossimi 5 giorni.
I monoscafi Ultim, lunghi 32 metri, sono una classe di barche trimarano per regate oceaniche, regolate da una box rules che delimita il campo in cui i progettisti e i costruttori possono muoversi.
Gli Ultim hanno dimensioni molto simili tra loro, ma tante piccole e grandi differenze proprio perché ogni trimarano è una sorta di prototipo unico. Sono considerati i più veloci mezzi a propulsione velica, capaci di coprire anche 800 miglia in 24 ore.
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