
Quando questi cetacei finiscono in spazi così ristretti infatti il rischio concreto è che perdano l’orientamento e non siano più in grado di ritornare verso acque più sicure.
La prima fase di soccorsi è durata circa 7 ore durante le quali la balenottera è stata disincagliata dalla zona dove è stata avvistata. I veterinari hanno continuato a monitorarla, ma in meno di 24 ore l’animale si è andato ad arenare in una zona dove il Tamigi è poco profondo, a conferma della difficoltà a ritrovare le acque libere.
A questo punto i veterinari hanno constatato delle profonde ferite che avevano compromesso in modo importante la mobilità dell’animale, agonizzante. Alla balenottera è stata praticata l’eutanasia, dopo avere fatto il possibile per alleviare le sofferenze dell’animale.
Non è un caso anomalo che le balenottere o altri grandi animali marini risalgano i corsi dei fiumi in cerca di cibo. Lo fanno loro e lo fanno anche gli squali in molte zone dell’America e non solo, è un comportamento abbastanza comune, rischioso per i cetacei per la loro difficoltà di orientamento negli spazi stretti.
© Riproduzione riservata