Girotti non è uomo da dire cose che non hanno fondamento e la sua idea, spiegata nella nota inviata al nostro Direttore, che la nuova classe offshore debba essere una classe di barche dal prezzo contenuto per allargare al massimo la platea degli atleti interessati, ha un fondamento e lascia intravedere un piano preciso del cantiere francese, piano che il Direttore Generale non spiega, ma che può essere intuito mettendo insieme alcune informazioni.
Qualche mese fa la Beneteau, sorprendendo molti, aveva acquistato il cantiere sloveno Seascape produttore di barche veloci di piccole dimensioni (14, 18, 24 e 27 piedi). La cosa aveva sollevato diversi interrogativi. Si sapeva che il cantiere francese voleva rilanciare la gamma First, ma partire dal 14 piedi era una cosa che non era nelle corde del cantiere che non si era mai impegnato in barche di quelle dimensioni.
Oggi, alla luce delle dichiarazioni di Girotti, si potrebbe ipotizzare che il progetto iniziale fosse proprio quello di creare una gamma partendo dal basso per avere un modello tra i 24 e i 28 piedi da proporre alla World Sailing come classe olimpica.
Le barche Seascape sono molto veloci e esteticamente interessanti, il prodotto ideale da dove ripartire con una gamma First rinnovata che miri ad avere una modello olimpico.
C’è da scommettere che la barca da sottoporre alla World Sailing sia stata già disegnata e, forse, già costruita. Il gruppo Beneteau, proprio con l’arrivo di Girotti nel Cantiere Beneteau, ha aperto un centro studi, un capannone dove un team di ingegneri fa sperimentazione e ricerca, il luogo ideale per creare una barca destinata ad essere classe olimpica.
Alla luce di questi sviluppi, vedere a breve, una barca Beneteau nominata quale nuova classe olimpica, forse, non è solo un sogno.
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