Per il monitoraggio ambientale saranno impiegati il rimorchiatore Afon Cefni, la nave per recupero sversamenti Armonia e la ‘gemella’ Ievoli White, ci sarà anche l’Acqua Azzurra per il recupero di eventuali materiali dispersi in mare.
Completano il ‘gruppo’ la nave Fourcault, dotata di pista di atterraggio per elicotteri che avrà funzioni logistiche. È qui che alloggeranno i tecnici che seguiranno il trasporto. Poi ci sarà la motobarca di supporto K4, il pontone con gru Ciclope che sarà trainato dal rimorchiatore Franco P, il rimorchiatore Voe Earl.
Come una mosca bianca, tra tutte queste unità dagli enormi motori, ci sarà anche Kidan, una barca a vela attrezzata con sistemi di monitoraggio per il rilevamento dei cetacei che avrà il compito di salvaguardare questi animali da eventuali incidenti con il convoglio. La misura di sicurezza si è resa necessaria perché il convoglio passerà in una zona di mare dove delfini e balene sono di casa.
Questa notte i sommozzatori e le gru che stanno lavorando intorno al Concordia dovrebbero riuscire a far passare le ultime catene sotto lo scafo della nave per agganciare i cassoni. Un'operazione difficile se si considera che ogni anello di queste catene ha un peso di 300 chili e ogni catena ha centinaia di anelli.
Se il tempo sarà clemente e non si presentaranno imprevisti gli uomini della Micoperi, una delle due società che sta conducendo il recupero della Costa Concordia, domani il Giglio saluterà definitivamente il relitto che ne ha caratterizzato il profilo per oltre due anni.
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