L’Assilea, l’associazione degli istituti finanziari, dichiara che dopo una forte ripresa negli ultimi due mesi del 2015 a partire da subito dopo il salone di Genova, nei primi quattro mesi del 2016, si è avuto un vero e proprio boom di richieste e stipule di contratti di leasing per la nautica. Un incremento pari al 135% sullo stesso periodo del 2015 in termine di numero di contratti e del 350% in valore.
I dati di Assilea si aggiungono ai molteplici segnali che danno tutti i comparti della nautica in ripresa, a diverse velocità, ma tutti camminano con il segno positivo.
"Nei quattro mesi successivi al Salone sono stati stipulati contratti di leasing nautico italiano per poco meno di 50 milioni di euro - commenta la presidente dell’UCINA, Carla Demaria - a riprova di un rinnovato interesse per il mercato nazionale.”
Nel settore della vela, l’andamento è a macchia di leopardo, ci sono cantieri che stanno camminando molto bene come il Pardo che continua a collezionare dati di crescita a 2 cifre e cantieri, in particolare i grandi della produzione di serie, che invece soffrono molto. Tali sofferenza sono però più determinate da problemi interni e di prodotto che dalle conseguenze della crisi, cosa dimostrata dalle ottime performance di Dehler che, con il rinnovamento della gamma e un certo cambio di filosofia progettuale, ha ritrovato la strada della crescita.
Bene il settore dei catamarani che, anche se con numeri ridotti, sta vivendo un momento di grande crescita che ha permesso a marchi giovanissimi come Balì di imporsi sul mercato nel giro di soli due anni. Più contenuta la crescita dei marchi italiani tra cui nessuno supera le 4 unità prodotte l’anno, una dimensione che ne fa realtà artigianali.
“La ripresa del leasing nautico testimonia la crescita dell’intensità della ripresa, - ci dice Fabio Planamente direttore generale del Cantiere del Pardo e vicepresidente dell’UCINA - anche se non bisogna dimenticare che la maggior parte di questi nuovi contratti si riferiscono alle barche a vela per quel che riguarda l’Italia ed al motore per altri mercati europei. La vela cresce a tassi più bassi, ma partendo da percentuali di perdita di fatturato diverse da quelle del comparto motore. Crediamo che, salvo, eventi imprevisti, la ripresa del settore nautico sia avviata anche se in maniera lenta.”
© Riproduzione riservata