Avvicinatosi al mondo della vela nel 1969 Freeman racconta quanto quella crociera organizzata con sua moglie nel lontano 1979 da Bermuda a New York rappresentò una pietra miliare nel suo cammino di vita.
Fu una navigazione non facile che durò dieci giorni durante i quali Freeman s’imbatte in una forte burrasca. Freeman racconta della paura, dell’ansia e della consapevolezza di dover prendere in mano la situazione. "Pensai che saremmo morti, il mare si abbatteva con violenza sulla barca che si scuoteva tutta a ogni onda, avevamo paura. Poi capii che c’erano solo due cose che potevo fare: stare sotto coperta attaccato alla radio a chiedere un soccorso che non sarebbe mai arrivato, o darmi da fare e cercare di cambiare la situazione e guadagnarmi una possibilità di farcela. Presi la mia decisione e così uscii sul ponte e mi diedi da fare”.
Freeman e la moglie combatterono con il mare a lungo, ma alla fine riuscirono a superare la burrasca e tornare a terra sani e salvi.
Un’esperienza che ebbe su Freeman un grande impatto d’impatto, lo fece smettere di bere e lo portò a prendere in mano le redini della propria vita, sino a riuscire ad arrivare al successo.
“Quel viaggio in mare influii su tutta la mia vita. Fu un viaggio eccezionale. - ricorda Freeman – In quell’occasione ho capito che non si può semplicemente rimanere nascosti e aspettare che qualcuno faccia le cose per te e ti venga a salvare. L’unico modo per misurarsi nella vita, è quello di provare a fare le cose, come feci quella volta”.
Coincidenza volle che, pochi mesi dopo che Freeman aveva vissuto la sua avventura, il cantante dei Beatles, John Lennon, avesse un’esperienza simile e altrettanto significativa sulla rotta da Bermuda a Rhode Island.
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