Dario ha percorso oltre 3.250 miglia sul suo Star modificato, una barca larga appena 1,70 metri e lunga sei, concepita per le calme acque dei campi di regata sotto costa che, invece, Noseda ha usato per attraversare da prima il Mediterraneo e poi l’Atlantico.
Otto giorni fa, durante la più brutta burrasca che Dario ha dovuto attraversare, il desalinatore, unica sua fonte di acqua potabile in una barca troppo piccola per contenere delle scorte di acqua, si è rotto. Dario ha dovuto resistere otto giorni bevendo la poca acqua che è riuscito a raccogliere tra un temporale e l’altro, poi, la fortuna, che spesso bacia gli audaci, lo ha assistito e ha messo sulla sua strada la barca di Ocean Dream 2017, una vela spagnola carica di sole donne, donne che hanno superato il cancro e che ora navigano per raccogliere fondi per la ricerca.
Le donne di Ocean Dream 2017 hanno regalato a Dario provviste (anche quelle erano esaurite) e acqua, quanto è bastato a far risalire il suo morale e dargli la forza per percorrere le ultima miglia che lo separano dalla Martinica.
Dario ha dovuto sopportare anche la morte delle due batterie che aveva cambiato a Mindelo nelle isole di Capo Verde e con esse la possibilità di utilizzare il pilota automatico.
L’impresa di Dario Noseda segnerà un record storico, Noseda sarà il primo uomo ad aver traversato l’Atlantico su di una Star. C’è chi lo ha fatto su barche della stessa misura, ma nessuna di queste era una classe olimpica. La Star, protagonista di ben 16 giochi olimpici è una barca nervosa e molto fisica, una barca che non concede la possibilità di riposarsi e Dario l’ha condotta attraverso l’Atlantico navigando la maggior parte del tempo senza pilota automatico.
L’appuntamento con Dario è, salvo imprevisti per lunedì pomeriggio (mattina alla Martinica) quando Pa2sh, questo il nome della sua Star, sarà accolto dalla moglie e i suoi amici al largo di Martinica e scortato in porto.
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