Novovic è rimasto in acqua per circa sedici ore al giorno, percorrendo una media di 118 chilometri ogni ventiquattro ore. A seguirlo c'erano quattro imbarcazioni, che attraverso un sistema complesso di reti hanno impedito al trentasettenne serbo di essere attaccato dai predatori del mare, come piranha e coccodrilli. Proprio nell'incontro con uno di questi grandi rettili, Novovic ha detto di aver passato uno dei momenti più brutti dell'impresa. “Quando ho visto il coccodrillo – ha raccontato – sono stato preso dal panico. Ho cominciato a nuotare più forte, ma solo qualche minuto dopo ho capito che giaceva morto ed era stato sbranato dai piranha”.
A creare impedimento a Novovic sono anche stati i forti venti amazzonici e la corrente, in alcuni punti del fiume molto forte. Per non parlare dell'acqua. “Quella del Rio delle Amazzoni – ha detto il nuotatore, che ha già percorso altri corsi – è la più disgustosa che abbia mai visto. E' davvero una melma tossica. Ogni giorno, in media, facevo tre docce e prendevo diversi vaccini. In alcuni punti il fiume è di colore giallo, in altri diventa verde”. Con il denaro guadagnato, Novovic si impegnerà a sostenere la costruzione di una chiesa a Petrovac, in Montenegro, prima di rituffarsi in una nuova incredibile avventura. “Tenterò di percorrere il Danubio – ha detto – pertendo da Belgrado e arrivando nella Foresta Nera”.
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