I problemi generati dalla tassa, alle quali l’UCINA, dovrà provare a mitigare con delle proposte di modifica accettabili dal governo, sono diversi e tutti di grande importanza per il settore.
a) Le grandi navi con bandiera estera: queste, come già successo con la tassa Soru in Sardegna, si teme possano optare per mete diverse da quelle italiane, con danni economici per il turismo molto rilevanti
b) Il charter: il noleggio è uno dei pochi settori della nautica che ancora dà segni di dinamismo, ma se non verrà fatto qualche cosa per evitare che le società di noleggio si trovino a pagare la tassa, anche questo si verrà a trovare in seria difficoltà. Tra tutti, il settore charter, è quello che avrebbe maggior diritto a non pagare la tassa di stazionamento, in quanto in questo caso le barche dovrebbero essere considerati beni strumentali
c) Vetustà: la tassa sulle barche non più nuove è stata abbassata, ma su alcune, particolarmente vecchie, questa pesa ancora in modo sostanziale, con forti implicazioni sul mercato dell’usato. Infatti ci sono barche di venti venticinque anni di età sulle quali la tassa può incidere anche per il 10% del valore del mezzo
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