martedì 25 marzo 2025
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Predieri fa il punto della situazione

Il vice-presidente Isaf esamina il momento della vela agonistica mondiale. Dalle novità dell’ultimo congresso di Busan alle possibilità di migliorare la visibilità per tutto il settore

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Roma – Verso quali orizzonti naviga la vela agonistica internazionale? A rispondere al quesito ci ha provato Alberto Predieri, vice presidente dell’Isaf, la Federvela mondiale che si è riunita negli scorsi giorni a Busan, in Corea, per il consueto convegno annuale.
“La novità fondamentale – ha detto Predieri – dell’ultimo incontro è costituita dall’ingresso nel Council di un rappresentante della commissione atleti. Anche se non sarà una presenza fissa e non avrà diritto di voto, si tratta di un passo in avanti verso la direzione indicata dal Cio, ovvero quella di introdurre queste figure negli organi decisionali di ogni movimento”. Per il vice-presidente Isaf, la vela agonistica ha risposto bene alla crisi economica dell’ultimo anno. “In un momento così difficile – continua il dirigente – è difficile prevedere dove stia andando la vela. Il kiteboard, ammesso nell’Isaf l’anno scorso, sta avendo una crescita interessante. E che dire dei grandi eventi velici a diffusione mondiale come la Volvo Ocean Race che ha avuto un successo straordinario”.
La strada, però, che porta a una maggiore visibilità per tutto il comparto è ancora lunga da percorrere. “L’introduzione della medal race – ha detto Predieri – ha consentito alla vela di fare un passo in avanti verso la popolarità. Ma è necessario che se ne compiano altri. A tal proposito, a Busan è stata proposta l’introduzione di un cancello a metà bolina con l’intento di migliorare la televisibilità delle regate”.
Predieri parla infine della nuova classe olimpica, il match race femminile, partita un po’ in sordina. “Credo che ci siano margini di miglioramento – ha concluso – ma ritengo anche che l’Isaf stia facendo un ottimo lavoro. Per quanto riguarda l’imbarcazione (Elliot 6, ndr), so che il cantiere ha recepito le osservazioni delle atlete in merito ad alcuni dettagli come la necessità di ampliare il campo d’azione della barra del timone”.

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