Sono iniziati a La Coruna, in Spagna, gli arrivi della Global Solo Challenge, la regata in solitario intorno al mondo, organizzata da Marco Nannini, e aperta a imbarcazioni monoscafo multi genere.
Il concorrente francese Philippe Delamare, a bordo di un Latitude 46, è stato il primo a tagliare il traguardo in 147 giorni, 1 ora, 3 minuti, 37 secondi.
Ricordiamo che la formula della regata prevede le partenze scaglionate in base alle performance stimate della barca, l’arrivo è quindi in tempo reale e Delamare è stato incoronato vincitore della prima edizione della Global Solo Challenge.
A meno di 2000 miglia dal traguardo c’è l’americana Cole Brauer, a bordo di un Class 40, mentre Andrea Mura con l’Open 50 Vento di Sardegna sta per ritornare nell’emisfero nord durante la sua risalita dell’Atlantico verso il traguardo.
La formula della regata ha una linea di principio interessante, ovvero fare competere insieme barche diverse tra loro, “compensando” le prestazioni con partenze scaglionate: prima partono i più lenti, poi i più veloci.
Tuttavia il sistema del calcolo delle performance, sviluppato anche in base ai certificati di stazza esistenti, ha prodotto distacchi molto importanti forse anche poco prevedibili alla vigilia.
Su una regata così lunga, con l’incontro di sistemi meteo diversi da un concorrente all’altro, e con barche dalle performance differenti, diventa complesso fare delle stime precise e forse questa prima edizione della Global Solo Challenge potrà essere utile per un perfezionamento del format in futuro.
Resta comunque un’impresa marinaresca degna di nota quella che stanno affrontando i concorrenti in regata, tutti a bordo di barche di vecchia generazione anche nel caso degli Open come il Class 40 della Barauer o l’Open 50 di Andrea Mura.
Il velista sardo ha comunque fatto segnare il record di miglia nelle 24 ore, 375, una performance importante considerata anche la conduzione in solitaria.
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