C’è spazio nel 2023, nell’era delle barche foil e dei giri del mondo in 70 giorni, per un’altra corsa intorno al mondo, aperta anche ai non professionisti, e con barche dai 32 ai 60 piedi?
Secondo Marco Nannini, velista con un passato in Oceano e un giro del mondo portato a termine, ideatore della Global Solo Challenge, la risposta è sì.
E i numeri sembrano dargli ragione dato che per la prima edizione della Global Solo Challenge è riuscito a radunare una flotta di 20 skipper, che partiranno da La Coruna, in Spagna, per poi doppiare i classici tre Capi, Buona Speranza, Leeuwin e Horn prima di ritornare al porto di partenza.
La particolarità di questa regata è che, pur con barche diverse, si correrà in tempo reale. le partenze saranno scaglionate: tra il 26 agosto 2023 e il 6 gennaio 2024, a ogni barca verrà assegnata una data di partenza in base alla lunghezza e alla stima sulle prestazioni.
Partiranno per prime le barche più piccole e lente, e nelle altre partenze via via quelle più veloci. L’arrivo quindi, considerato l’abbuono di tempo iniziale, sarà in tempo reale, il primo che giunge al traguardo ha vinto.
Chi partirà per ultimo dovrà fare valere le doti di velocità della propria barca per recuperare terreno. Le barche ammesse sono state scelte in rispetto di alcuni criteri di sicurezza stabiliti dal regolamento dalla giuria, riguardanti l’armo, la costruzione, le capacità di raddrizzamento e numerosi altri parametri.
Tra i 20 iscritti ci sono anche due italiani. Uno è Alessandro Tosetti da Torino, 63 anni, che regaterà su un ULDB del 2002. L’altro è Riccardo Tosetto, da Cittadella, che invece sarà a bordo di un Class 40; partiranno entrambi il 28 ottobre. Tra le imbarcazioni iscritte ci sono anche alcuni Open 50 e 60, che promettono di essere le più veloci della flotta.
Il sistema della GSC non tiene tanto conto delle condizioni meteo differenti che possono incontrare i concorrenti a distanza di tanto tempo da una partenza e l’altra, ma in fin dei conti prima di essere una regata è un’avventura.
Ed è anche un modo per dare la possibilità a velisti non professionisti, e con budget ridotti, di realizzare il sogno di una circumnavigazione del globo all’interno di un evento organizzato e con le tutele del caso.
A proposito di budget, il regolamento scoraggia fortemente le barche di nuova costruzione, proprio per far sì che questa resti una regata dai costi bassi. Un evento che può avere futuro?
Difficile dirlo da subito, ma è una regata da seguire con interesse perché porta alla ribalta non i super velisti delle classi professionistiche, ma una volta tanto anche i velisti “normali” che inseguono un sogno.
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