
Dopo 27 mila miglia complessive percorse Andrea Mura con Vento di Sardegna, l’Open 50 disegnato da Umberto Felci, è giunto al traguardo della Global Solo Challenge a La Coruna.
Termina così per lui in terza posizione il giro del mondo senza scalo e assistenza. L’evento, organizzato da Marco Nannini, aveva partenza e arrivo dal porto spagnolo. Andrea Mura ha impiegato complessivamente 120 giorni e 44 minuti per completare il percorso intorno al mondo, passando da Capo di Buona Speranza, Leuwin ed Horn.
Andrea Mura era partito da La Coruna il 18 novembre, l’ultimo della flotta. Il regolamento della regata, essendo le barche partecipanti tutte diverse tra loro, prevede che gli abbuoni del tempo compensato sul percorso vengano scontati in partenza.
Essendo la barca del velista sardo considerata dal sistema di calcolo IRC come la più veloce della flotta, Vento di Sardegna è partita per ultima. Mura avrebbe dovuto recuperare quasi 50 giorni di navigazione su Philippe Delamare, il vincitore. Alla fine ne ha recuperati circa la metà, rosicchiando diversi giorni di navigazione anche a Cole Brauer, arrivata seconda. Non abbastanza per presentarsi per primo sul traguardo, anche se in una sfida come questa conta prima di tutto l’avventura umana più che la classifica.
Andrea Mura entra così nella cerchia ristretta di italiani che, in un giro del mondo senza scalo e assistenza, ha portato a termine il percorso doppiando Capo Horn.
Prima di lui ci sono riusciti solo Simone Bianchetti, Pasquale De Gregorio, Alessandro Di Benedetto e Giancarlo Pedote.
In questo novero non va inserito Giovanni Soldini, il milanese partecipò al giro del mondo, ma a tappe.
Per Vento di Sardegna si tratta del secondo giro del mondo, dato che era stata anche la barca di Pasquale De Gregorio.
Andrea Mura avrebbe anche dovuto partecipare anche al Vendèe Globe del 2016, aveva anche costruito un’Imoca 60 nuovo, dotato di foil, ma non riuscì poi a chiudere il budget per riuscire a partecipare.
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