Ringraziamo la Nuova Zelanda, la città di Auckland, la comunità Maori e i loro governanti, e le numerose imprese locali che ci hanno aiutato nel nostro progetto.
Ringraziamo i Media che con passione hanno divulgato le emozioni vissute dal vivo, coinvolgendo i tifosi di tutto il mondo. Ringraziamo America’s Cup Events, Challenger of Record 36 e tutti i volontari per aver organizzato un evento fantastico e unico. Ci auguriamo che i vincitori e il nuovo Challenger of Record diano continuità all’America’s Cup facilitando l’ingresso di nuovi team, rendendo la prossima edizione uno degli eventi più ambiti nel panorama dello sport internazionale.
A presto, Auckland!”
Non un semplice messaggio di saluti, perché in quell’appello a Team New Zealand e Ineos (“i vincitori e il nuovo challenge of record” n.d.r.) c’è di fatto il futuro della prossima edizione dell’America’s Cup, la 37ma e lo spauracchio di un match a due che tagli fuori Luna Rossa.
“A presto Auckland” dice quindi Luna Rossa, perché è lì che la barca italiana vuole tornare e spera di farlo in buona compagnia, magari con più sfidanti rispetto a questa edizione, che se da un lato renderebbero il lavoro agli italiani più difficile, dall’altro garantirebbero uno spettacolo ancora più grande da un punto di vista sportivo.
Luna Rossa è scomoda per Ineos e Team New Zealand?
Per i primi senza dubbio, alla luce di quello che si è visto in acqua con la vittoria della Prada Cup. Dal punto di vista della potenza britannica, fare una sfida a due contro i kiwi senza altri sfidanti aumenta le possibilità di successo. E tecnicamente, nonché legalmente, è una cosa difficile da impedire. E’ per questo che Ben Ainslie e Ratcliff cercano di fare pressione sui kiwi in difficoltà economica per presentarsi in un match a due nel Solent.
Cederà Team New Zealand?
Lo sapremo da qui a qualche settimana. Intanto i due AC 75 di Luna Rossa torneranno con una nave a Cagliari; sono attesi per l’estate in Sardegna.
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