Finisce così, nel bel mezzo del Pacifico, l’avventura di questi due velisti sardi, impegnati in un giro del mondo senza scalo dal valore speciale. Sono, infatti, padre e figlio. Il primo, Pietro, è un ex istruttore di vela di 63 anni; il secondo, Vittorio, 33 anni, due anni fa ha subito un’importante operazione al cuore, ora vive grazie a una valvola cardiaca di maiale e durante il viaggio è stato monitorato continuamente dalla Teruma, la società giapponese produttrice di questa speciale protesi.
Nel frattempo, Onitron I è in attesa dei soccorsi da parte di una portacontainer che dovrebbe arrivare domani, alle 12 UTC. Le condizioni meteomarine sono dure ma non estreme come al momento dell’incidente, quando soffiavano cinquanta nodi da sud-est. Il problema maggiore è rappresentato dalla limitata disponibilità delle batterie del telefono satellitare portatile. L’antenna di quello di bordo, che si trovava sul roll-bar, è stata spazzata via dalla tempesta al momento dell’incidente.
La barca attualmente scarroccia verso nord-est; Piero e Vittorio Fresi avevano da poco festeggiato il duecentesimo giorno di navigazione.
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