Con l’arrivo dei primi caldi in più zone d’Italia, dall’Adriatico al Tirreno, è stata registrata un’anomala presenza di meduse, accompagnata in alcuni casi anche dalle segnalazioni di una sostanza gelatinosa che resta in sospensione nell’acqua.
Di cosa si tratta e perché accadono questi fenomeni?
La risposta la stanno dando i ricercatori dell’Istituto nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale che stanno analizzando i “bloom” di meduse nel golfo di Trieste e raccogliendo segnalazioni anche dal resto d’Italia.
Si tratta intanto di due fenomeni separati: l’invasione di meduse ha cause di natura prettamente ambientale, mentre la sostanza gelatinosa che viene segnalata lungo molte coste è altra cosa. Si tratta degli organismi larvari della riproduzione del fitoplancton: queste particelle gelatinose fluttuano in acqua e spesso finiscono a riva, sono innocue e normalmente scompaiono a fine primavera.
Negli ultimi anni il fenomeno è stato più evidente a causa delle acque più calde che favoriscono la riproduzione di questi organismi. L’invasione di meduse in qualche modo è collegata anche a questo aspetto.
Stanno proliferando specie come la Rhizostoma Pulmo e l’estremamente urticante Pelagia Noctiluca, che è presente nell’arcipelago delle Eolie. La causa è ancora l’alta temperatura media dei nostri mari, e la riduzione generale delle specie ittiche che sta togliendo dei competitori naturali delle meduse.
Secondo Ferdinando Boero, Professore di zoologia alla Federico II di Napoli e studioso delle meduse, il fenomeno della presenza massiccia delle meduse si è sempre presentato in alcuni periodi dell’anno.
La novità è che accade più di frequente, anche in primavera e non solo a fine estate. Le larve dei pesci e le meduse si nutrono degli stessi microorganismi, se i pesci diminuiscono le meduse proliferano e si altera di conseguenza l’ecosistema.
Ancora una volta quindi il mare, proprio quello lungo le nostre coste, ci lancia segnali da allarme mostrandoci gli effetti del suo eccessivo sfruttamento e dei cambiamenti climatici causati dall’uomo.
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