martedì 18 marzo 2025
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Mascalzoni in lotta per le semifinali

Grande equilibrio per conquistare la terza e quarta piazza, mentre Bmw Oracle ed Emirates New Zealand sono praticamente già qualificati. Decisivi i prossimi scontri diretti da due punti a vittoria

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Dubai – Non si fermano le sfide in mare del Louis Vuitton Trophy in scena a Dubai, il cui campo di regata sta consentendo ai team di regatare ogni giorno. Nel week-end, inframezzato da una giornata di riposo, sono cominciati i duelli del secondo round robin.

Sfide particolarmente importanti in quanto ci sono due punti in palio invece di uno; un bottino pesantissimo in un girone dove, eccezion fatta per un Bmw Oracle già qualificato, regna l'equilibro.

Gli statunitensi hanno infatti continuato a vincere, e ora il loro distacco da Emirates New Zealand, secondo in classifica dopo i successi su Artemis e Mascalzone Latino, è di quattro punti e mezzo. Proprio ai kiwi manca l'ultimo sigillo per avere la sicurezza matematica di entrare in semifinale, mentre gli altri quattro team se la giocheranno negli ultimi tre voli. All4One parte con una lunghezza di vantaggio su Artemis, a sua volta in vantaggio di un punto sulla coppia Synergy-Mascalzone Latino. Proprio il team italiano è riuscito a rifarsi sotto, vincendo un combattuto match contro All4One. Una prestazione convincente, a cui i Mascalzoni non sono riusciti a dare continuità nel match seguente, perso contro Emirates New Zealand.

“Anche oggi – ha commentato Flavio Favini, afterguard dei Mascalzoni, dopo il match perso contro i kiwi - abbiamo corso un’altra regata che non è andata come volevamo. C’è da dire che, dimenticando l’esito finale, ce la siamo giocata abbastanza bene. Salla partenza all’arrivo la gara non è mai stata veramente chiusa. Anche se il vantaggio di Emirates Team New Zealand di partire sopravvento a noi è stato significativo. Un fatto che gli ha permesso di portarci nell'angolo di sinistra del campo di regata. Abbiamo accettato di farci portare fuori. Di seguito abbiamo avuto qualche occasione per saltargli addosso in poppa e le abbiamo sfruttate discretamente. Nella seconda bolina il lato buono inizialmente era quello a destra, dove siamo andati noi. Ma l’ultimo salto ha dato buono a sinistra, come temevamo, ed è stato nel momento più sbagliato per noi. C’era il cinquanta percento di possibilità che accadesse, ma la sorte è stata a favore di New Zealand. Purtroppo è successo nelle battute finali, quelle determinanti per il risultato. Quindi zero punti, ma la consolazione di essere partiti bene.”

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