Sorprende il fatto che i marina non abbiano fatto una campagna di comunicazione tesa a tranquillizzare gli utenti offrendosi di supervisionare loro le barche.
In realtà i marina, almeno quelli più attenti e organizzati, già stanno facendo un’opera di controllo delle barche, ma lo fanno in via ufficiosa e con alcune limitazioni.
Come ci ha spiegato l’avvocato Armando Fergola nella nostra video rubrica “L’avvocato in banchina” dedicata alla responsabilità del marina, il marina non ha la custodia della barca quindi non è responsabile di quello che a questa accade, ma se un ormeggiatore cambia l’ormeggio della barca questo in un futuro potrebbe essere considerato un elemento per dimostrare che in realtà la custodia c’era, e se c’era la custodia il marina risponde di ogni danno alla barca.
Ecco perché i marina, pur controllando le barche e impedendo che queste si danneggino, difficilmente pubblicizzano questa attività di sorveglianza.
In alcuni marina più attenti, come ci ha spiegato il direttore di uno di questi che ha chiesto di non essere citato, “quando un ormeggio è fatto male e la barca rischia di andare in banchina, noi non rifacciamo l’ormeggio con le cime della barca, ma mettiamo cime nostre. Se, nonostante tutto, accadrà qualche cosa, nessuno potrà dirci che abbiamo modificato l’ormeggio dell’armatore che così è rimasto l’unico responsabile dell’ormeggio stesso.”
In effetti sempre l’avvocato Fergola fa notare come in nessun contratto di ormeggio sia mai detto che il porto ha la custodia della barca, il porto si limita ad affittare lo specchio acqueo.
© Riproduzione riservata