
I soccorsi si sono mobilitati immediatamente, una nave che incrociava nella zona del naufragio è arrivata in pochissimo tempo e ha potuto salvare due uomini. Altre tre navi sono arrivate nella notte. Purtroppo le condizioni meteorologiche avverse non permettono non hanno permesso il decollo degli aerei.
Il naufragio è avvenuto a largo dell’isola di Severnyj nell’arcipelago delle Novaya Zemlya in Russia nel mar di Barents. Da quello che si è capito per le notizie frammentate arrivate sino ad ora, il ghiaccio accumulatosi sulla barca ne ha causato l’affondamento.
L’Onega era stato costruito nel 1979 in Norvegia e per quanto vecchio era ancora considerato un peschereccio sicuro. A bordo c’erano 19 persone, 17 di queste a ieri sera, erano ancora disperse, ma vista la temperatura dell’acqua si dispera di trovarle vive.
Nelle acque che circondano l’arcipelago Novaya Zemlya oltre ai russi che possiedono le isole anche altre nazioni esercitano la pesca. Pesca difficile visto che la popolazione delle isole in questione fu fatta evacuare nel 1955 perché le isole furono destinate agli esperimenti atomici e da allora fungono anche come discarica nucleare. Qui sono stivati 15 reattori nucleari di sottomarini russi, 11.000 container di materiale radioattivo oltre ad altro materiale considerato particolarmente pericoloso.
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