Nicola Stedile era a bordo del NEO 400 impegnato nella Middle Sea Race. Le condizioni meteo erano dure, 30 nodi di vento con raffiche a 40 e onda formata.
Durante una strambata, Nicola, per passare da un bordo ad un altro e raggiungere la sua postazione al winch che sarebbe diventato quello di sottovento una volta fatta la manovra, si è sganciato dalla jackstays (quella che comunemente conosciamo come life line, la fettuccia che corre da poppa a prua alla quale agganciamo il moschettone del cordolo di sicurezza.) con l’intenzione di riagganciare il moschettone alla jackstays del bordo opposto, ma mentre stava effettuando il passaggio una grande onda ha investito il pozzetto e lo ha lanciato contro la battagliola che lo ha retto e lo avrebbe salvato se lui non fosse finito tra le due draglie scivolando fuori bordo.
L’equipaggio ha reagito prontamente, lo skipper, Paolo Semeraro, ha virato e, dopo aver ammainato le vele, si è lasciato scarrocciare verso l’uomo in mare. La barca si è mossa molto velocemente spinta dal vento forte e ha investito in pieno Nicola che si è ritrovato sotto la carena, Nicola, fortunatamente è giovane e in ottima forma fisica e con un colpo di reni è riuscito a emergere e agganciare la cima che gli tendevano i compagni.
L’operazione è durata circa 20 minuti. Durante il recupero, lo skipper si è ferito alla testa e, dopo essersi consultati con il personale della croce rossa che da assistenza agli equipaggi della Middle Sea Race, l’equipaggio ha deciso di abbandonare la regata e rientrare il più velocemente possibile in porto per fornire cure adeguate allo skipper che comunque non è ferito gravemente.
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