A finire sotto la lente di ingrandimento è la nuova classe olimpica, o meglio la nuova classe candidata: il misto offshore in doppio. Si tratta di una barca di 9 metri, probabilmente individuata nell’L30, con la quale alle Olimpiadi del 2024 si assegnerà una medaglia su un programma di regate d’altura, da svolgere in doppio con un uomo e una donna in equipaggio.
World Sailing, la Federvela Mondiale, ne ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia per rinnovare le classi olimpiche, ma la proposta al CIO non è piaciuta: la classe non ha ancora un evento mondiale di rilievo, organizzare le regate in acqua, con una durata di almeno 48 ore di navigazione d’alto mare, è logisticamente complesso e serve un budget importante per le riprese televisive.
Questi in sintesi gli appunti arrivati dal CIO che ha invitato World Sailing a fare delle proposte alternative. La Federvela mondiale dal canto suo ha ribadito che la proposta della barca offshore è la via principale da perseguire e che proporranno delle modifiche di format, e ha anche dichiarato con una nota ufficiale che entro metà maggio 2021 verranno comunicate due alternative al Comitato Olimpico.
La classe offshore è stata piuttosto criticata anche da una parte degli atleti: l’L30 è una barca che, armata di tutto punto, nuova costerebbe intorno ai 100 mila euro, una cifra importante nel mondo delle classi olimpiche dove gli atleti vivono di sponsor o che, in alternativa, entrano a far parte dei gruppi sportivi delle forze armate.
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