Nel 1986, i responsabili marketing dell’United Way of America, associazione senza scopo di lucro, ebbero la brillante e discutibile idea di battere il record di lancio di palloncini allora detenuto da Disneyland in California.
Duemilacinquecento volontari della United Way of America la mattina del 26 settembre si misero a gonfiare un milione e mezzo di palloncini che, rilasciati, si concentrarono sotto un’enorme rete stesa nel cielo del centro della città.
“Non era una bella giornata ed erano attesi temporali e forti venti – racconta Dan Sulzer – così gli uomini dell’associazione decisero di non aspettare il pomeriggio per sganciare i palloncini ma di farlo quella mattina anche se le vie non erano ancora piene di persone che erano accorse a vedere l’evento.”
Sganciata la rete quel milione e mezzo di palloncini volò nel cielo di Cleveland compatto con una nuvola di tempesta. Il vento non permise ai palloncini di alzarsi rapidamente e la nuvola avvolse il Terminal Tower, il grattacielo più alto di Cleveland, con un effetto scenico che mandò in visibilio gli ideatori della manifestazione.
Peccato che poi, il vento e la pioggia non permisero ai palloncini di disperdersi in aria e questi crollarono a terra riversando in buona parte sul Lago Eire.
Quella stessa mattina, sul lago, Bernard e Raymond, stavano pescando sulla loro piccola lancia di alluminio, quando, probabilmente a causa di un brusco movimento di uno dei due, la barca oscillò pesantemente sino a ribaltarsi e mandare in acqua i due pescatori.
I due non riuscirono a raddrizzare la barca e risalirvi, e si aggrapparono come poterono ai bordi di questa anche se gli appigli che la piccola lancia offriva erano quasi inesistenti. Nel pomeriggio, la moglie di uno dei due, non vedendo rientrare il marito che solitamente faceva ritorno per pranzo, diede l’allarme.
Partì un elicottero e due lance della Guardia Costiera, ma non poterono fare molto. Il cielo era così pieno di palloncini che l’elicottero dovette rinunciare a volare e le due lance ebbero grandissime difficoltà a muoversi in mezzo quel mare di plastica, ma non solo, i palloncini ancora gonfi che erano decine di migliaia e che ricoprivano la superficie del lago impedivano di vedere qualsiasi cosa ci fosse sulla superficie dell’acqua.
“Nessuno, di conseguenza, riuscì a portare soccorso a mio padre – racconta Dan. – Lui e Raymond morirono per sfinimento e ipotermia in mezzo a migliaia di palloncini colorati. I due cadaveri vennero trovati dopo due settimane su una riva del lago. Due idioti avevano ucciso mio padre.”
La città di Cleveland dovette impiegare numerosi volontari oltre a tutte le forze della società che doveva tenere pulita la città per recuperare le migliaia di palloncini che si erano posati ovunque, sulle strade, sui tetti, sulle canne fumarie, sulle prese degli impianti dell’aria condizionata, ovunque. L’opera di pulizia continuò per settimane.
La United Way of America fu citata in tribunale dalla madre di Dan che chiese 3,2 milioni di dollari per la morte del marito, dalla città di Cleveland per il ripagamento dei danni e da molti privati che subirono diversi danni.
Quella del 26 settembre del 1986 fu l’azione marketing più disastrosa e drammatica della storia degli Stati Uniti.
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