
Il Vendée Globe sta per tornare, il 10 novembre da Les Sables d’Olonne partirà l’edizione 2024-2025 del giro del mondo sugli Imoca 60, la decima, che vede allo start 40 skipper tra cui l’italiano Giancarlo Pedote con Prysmian.
Le regole sono quelle che hanno reso celebre questa regata, e che dalla prima edizione del 1989 almeno in parte non sono cambiate: si parte e si arriva a Les Sables, tutti i concorrenti sono in solitaria, si passa a sud di Capo di Buona Speranza, Leuwin e Horn, senza possibilità di fare scalo a terra.
L’unico scalo in porto è ammesso solo poche ore dopo la partenza per eventuali problemi tecnici. I concorrenti non possono ricevere aiuti esterni, se non quelli che arrivano dal proprio team di terra.
Gli skipper potranno ricevere informazioni tecniche dallo shore team su eventuali riparazioni da fare e altri argomenti tecnici, per il resto sono banditi gli aiuti esterni pena la squalifica.
Il Vendée Globe che partirà il 10 novembre è quello più in rosa nella storia della regata, saranno 6 le donne al via della linea di partenza, alcune di loro anche con ambizioni di classifica come la francese Clarisse Cremer o la svizzera Justine Mettraux.
Il favorito sembra essere Charlie Dalin su Macif, e il suo principale antagonista Yoann Richomme su Paprec, ma il Vendée è una regata che può sempre regalare sorprese.
L’ultima edizione per esempio fu vinta da Yannick Bestaven che non era esattamente un favorito.
Giancarlo Pedote su Prysmian punta a un posto in top 10: in una prova come il Vendée l’esperienza del toscano, al secondo giro del mondo, può fare la differenza nella capacità di sapere preservare la barca e cogliere appena possibile le occasioni in classifica.
C’è grande curiosità verso le ultime generazioni di Imoca 60 dotati di foil, barche sicuramente molto veloci ma che non sempre si sono dimostrate infallibili al Vendée Globe. Il giro del mondo è una maratona di resistenza anche per le barche, oltre che per gli skipper, e sarà interessante vedere il grado di affidabilità delle ultime varate, tra le quali c’è anche la barca del favorito, Charlie Dalin con Macif, uno scafo relativamente giovane ancora.
Poi c’è ovviamente anche l’incognita meteo, con il clima che non è più quello delle prime edizioni, con tanti imprevisti che possono succedere in particolare modo in Atlantico.
Il tempo di riferimento sono i 74 giorni fatti segnare da Armel Le Cleac’h nel 2021, in linea teorica in quest’edizione si può puntare addirittura ad avvicinare i 70 giorni date le velocità delle barche.
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