Roma - “Siamo partiti da Marsiglia a fine maggio in nove barche e abbiamo fatto un lungo giro in Mediterraneo, toccando la Grecia, la Sicilia e buona parte delle coste italiane - ci scrivono un gruppo di diportisti francesi in vacanza nel nostro paese. - Vi scriviamo per protestare per come è gestito l’approdo a Positano, nel Golfo di Salerno. Siamo arrivati nella bellissima cittadina nella mattinata del 17 agosto. A Positano non c’è porto e, comunque noi, in tre mesi non siamo mai entrati in porto, così abbiamo dato ancora davanti alla grande spiaggia e quattro di noi hanno messo in acqua i loro tender. Arrivati alla spiaggia ci hanno detto in un inglese stentato che era proibito atterrare sulla spiaggia e ci hanno mandato al molo di cemento che si trova all’angolo destro della spiaggia. Arrivati lì, ci hanno detto che il molo era privato e non potevamo attraccare. Risultato: abbiamo alzato le nostre ancore e ce ne siamo andati un po’ delusi.”
Crediamo che la lettera dei nostri amici francesi non abbia bisogno di commenti. L’unica cosa che possiamo dire che quello dell’approdo per i tender non è un problema esclusivo di Positano, sono molti i paesi costieri che non si preoccupano di creare le condizioni perché i diportisti alla fonda possano giungere a terra se non comodamente, almeno legalmente.
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