142 barche allo start della Regata dei Tre Golfi
10 maggio - E’ scattato il conto alla rovescia per le 142 barche che sabato 14 maggio alle 19,30, 18,30 per i multiscafi, da Napoli partiranno per la 67ma edizione della Regata dei Tre Golfi.
Alle 18,30 start per i multiscafi, alle 19 i maxi in regata per il Campionato Europeo di classe, prima del via alle classi ORC.
Il percorso sarà quello ormai consolidato negli ultimi anni: partenza da Napoli, un lungo bordo fino a Ponza, poi l’arrivo a Capri prima del passaggio obbligato dall’Isolotto Li galli, per un totale di 150 miglia.
Il meteo al momento descrive una partenza ventosa, con maestrale intorno ai 15-20 nodi, in attenuazione nella notte, ma con moto ondoso che potrebbe essere rilevante.
In regata ci saranno le migliori barche dell’altura italiana, e anche tante internazionali, dato che in totale sono 8 le nazioni rappresentate.
La Regata dei Tre Golfi fa parte infatti del più ampio programma della Tre Golfi Sailing Week, che oltre alla regata offshore, prevede la parte di prove tra le boe di Sorrento. La classifica combinata tra regata d’altura e regate tra le boe a Sorrento assegneranno il titolo dell’Orc Mediterranean Championship.
A Sorrento ci saranno anche i maxi, che completeranno tra le boe il loro Campionato Europeo.
Dopo un periodo in cui le barche iscritte sembravano essere scese un po’ troppo per il prestigio di questa prova, più o meno dopo il 2009, la Regata dei Tre Golfi ha riconquistato appeal negli ultimi anni fino a ritornare a essere, se mai avesse smesso, una regata cult.
Merito anche di manifestazioni più ampie come l’Europeo ORC del 2021, o come il Campionato del Mediterraneo del 2022, che danno la possibilità agli armatori e ai loro equipaggi di partecipare a un evento unico in una delle zone più belle d’Italia, anche come condizioni meteo.
Il percorso della regata lunga resta poi un grande classico, con il bordo verso Ponza che è sempre difficile sia in condizioni di tanto vento, spesso di bolina, sia in quelle di bonaccia che possono capitare.
Difficilissima Tre Golfi nella bonaccia, vince Xio
17 maggio - I tattici, i timonieri e gli strateghi avranno dormito pochissimo, perché è stata una Regata dei Tre Golfi veramente difficile.
Non per il vento forte, come era stato nelle ultime edizioni, ma questa volta per le brezze leggerissime e la bonaccia. Una situazione veramente complessa da interpretare per la flotta di oltre 100 barche in regata, che ben presto si sono trovate a fare i conti con lo spauracchio del tempo limite entro il quale arrivare per essere classificati.
Alla fine sono state 32, le ultime la scorsa notte, le barche che sono riuscite ad arrivare in tempo al traguardo di Capri, dopo avere completato l’intero percorso con il passaggio a Ponza e quello dallo scoglio Li Galli, prima del traguardo sull’Isola Azzurra.
Qualche polemica tra chi non è riuscito a finire la regata sostenendo che il Comitato avrebbe potuto allungare il tempo limite, ma tra le 32 arrivate ci sono anche barche sotto i 35 piedi, segno che la sfida era difficile ma fattibile, e il meteo ha premiato chi ha saputo interpretare meglio strategicamente le brezze del Tirreno.
La vittoria della classifica ORC overall è andata al Tp 52 Xio di Marco Serafini, seguito dal Ker 46 francese Daguet 3, terzo posto per un altro Ker 46, Lisa R di Giovanni Di Vincenzo.
La vittoria in tempo reale della regata era andata al maxi 100 Arca condotto da Furio Benussi, che si è classificato al quinto posto nella classifica dei maxi, che avevano la Tre Golfi come programma del loro Campionato Europeo che proseguirà a Sorrento.
Il primo in classifica dei maxi è il JV72 North Star, bandiera britannica, seguito dal RP78 Capricorno di Rinaldo Del Bono e dall’M74 inglese Jethou. Tra i multiscafi, solo due in gara, vittoria di Maserati di Giovanni Soldini sulla gemella Mana.
Per le barche ORC e i maxi le regate, tra le boe proseguiranno a Sorrento, con il Campionato del Mediterraneo per le barche d’altura e l’Europeo per i Maxi.
Polemica: cosa è successo con il calcolo del tempo limite?
20 maggio - Sta destando un certo scalpore nel mondo degli armatori appassionati di regate quanto accaduto alla regata dei Tre Golfi partita da Napoli lo scorso 14 maggio, con circa 2/3 della flotta che non è riuscita a completare il percorso entro il tempo limite.
Differentemente da quanto accade spesso, il tempo limite di quest’edizione della Regata dei Tre Golfi non era uguale per tutti. Solitamente infatti il Comitato di Regata calcola un tempo limite “comodo”, uguale per tutti, entro il quale possano rientrare più imbarcazioni possibili.
Questa volta invece, basandosi sui certificati di stazza e sulle ultimissime previsioni meteo, il Comitato ha deciso di utilizzare un sistema diverso, ovvero un tempo limite differente per ogni barca. Questo è stato stabilito in base alle performance che i certificati di stazza prevedono per le varie condizioni di vento.
Riassumendo quindi ogni barca sapeva prima della partenza di dovere tagliare il traguardo ai fini della classifica entro una certa ora, ma questa era differente per tutti.
Il problema è stato che la bonaccia ci ha messo del suo, rivelandosi molto più presente del previsto, e il sistema di calcolo di questo tempo limite a quel punto ha mostrato i suoi limiti, mandando fuori classifica buona parte delle oltre 100 barche che prendevano parte alla regata.
Con pochissimi nodi il sistema di calcolo ORC, e di stima delle performance, è meno preciso rispetto a condizioni più stabili, ed è possibile che alcune barche avessero un tempo limite quasi impossibile da rispettare in base al vento incontrato.
Un caso che ha suscitato molto malumore nei partecipanti che non sono riusciti a concludere la regata. Un fatto che fa riflettere, per quanto infatti l’intenzione del Comitato fosse quella di garantire un’applicazione del tempo limite il più possibile fedele alle performance delle barche in acqua, qualcosa è andato storto.
A questo si aggiunge la constatazione che le regate offshore spesso adottano sistemi di calcolo, sempre comunque all’interno dell’ORC, diversi per stabilire i compensi. Una cosa che non consente spesso agli armatori di avere le idee chiare su come preparare le proprie barche, in un mondo, quello delle regate a rating, dove è già di per se difficile orientarsi se non si ha un po’ di esperienza.
© Riproduzione riservata