
Sull'isola di Zante, nell'arcipelago greco delle Isole Ionie, si trova quella che è considerata una delle spiagge più famose e affascinanti al mondo: la spiaggia del Navagio.
Conosciuta anche come "Spiaggia del Relitto" o "Covo dei Contrabbandieri", questa baia pittoresca deve la sua fama al relitto della MV Panagiotis, che qui naufragò nel 1980.
Da molti considerato un luogo incantato, circondato da scogliere calcaree maestose e bagnato dalle acque cristalline del mar Ionio, è accessibile solo via mare, aggiungendo un pizzico di mistero alla sua storia.
Nonostante questa introduzione idilliaca, negli ultimi anni, la spiaggia del Navagio e il suo storico relitto stanno affrontando serie minacce.
Il deterioramento del relitto è accelerato, a tal punto che il sindaco di Zante ha dichiarato che è l'ultima possibilità per salvare ciò che resta. L'erosione e le frane causate dal maltempo hanno reso il sito ancora più vulnerabile.
Nel 2018, un crollo parziale di una scogliera ha costretto alla chiusura temporanea della spiaggia, mentre un terremoto nel 2022 ha portato a nuove restrizioni sull'accesso. Dal 2023, su decisione dell'Organizzazione per la protezione antisismica, vista la natura della scogliera in cui è incastonata la spiaggia e l'elevato rischio di frane, non sarà più possibile visitarla
La situazione ha suscitato preoccupazione tra i residenti e gli operatori turistici, che vedono nel relitto e nella spiaggia una fonte cruciale di reddito turistico per l'isola.
Per preservare il flusso turistico, il comune di Zante sta chiedendo aiuto ai Ministeri del Turismo e delle Finanze della Grecia. Le proposte includono l'assunzione della gestione del relitto e la sua conservazione, oltre a controlli sulla sicurezza e l'accesso pubblico.
Il sindaco di Zante propone anche l'introduzione di un sistema di ingresso elettronico a pagamento.
Oggi, mentre la spiaggia di Navagio rimane un'icona turistica, il suo futuro è incerto. Con il relitto che si sgretola e la natura che reclama i suoi diritti, l'isola di Zante si trova di fronte alla sfida di preservare un pezzo della sua storia e un gioiello del turismo greco.
Le prossime decisioni saranno cruciali per il futuro della spiaggia e del suo relitto, solo con il tempo sapremo se questa continuerà a esistere o se diventerà un ricordo sbiadito nelle foto e nei racconti dei visitatori.
La storia del relitto di Zante e della spiaggia del Navagio
La storia della spiaggia del Navagio risale a prima del naufragio della Panagiotis. Originariamente conosciuta come Agios Georgios, la spiaggia ha cambiato il suo destino dopo una notte del 1980 in cui ci fu il naufragio di una nave battente bandiera greca, la Panagiotis.
Secondo leggende locali, la storia del relitto vuole che la Panagiotis fosse una nave da contrabbando. Si narra che la nave, salpata dalla Turchia carica di sigarette illegali, navigava verso l'Italia.
Inseguita dalla Marina Militare greca, l'equipaggio tentò di nascondersi nella baia di Agios Georgiou Sta Gremna a Zante, ma, sorpresa da un'improvvisa tempesta, si incagliò sui bassi fondali e venne abbandonata, creando quella che oggi è una delle spiagge più fotografate al mondo.
Dopo l'incagliamento, i residenti locali raccolsero il contrabbando di sigarette e whisky dal relitto, creando leggende e storie che ancora oggi affascinano i visitatori.
Si narra che sull’isola per i successivi quattro anni si commerciarono solo le sigarette del carico illegale.
La spiaggia dove giace il relitto prese il nome di "Navagio", che significa "naufragio" in greco, a ricordo di questo evento.
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