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martedì 10 settembre 2024
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Dietro la tragedia del San Juan, l’ombra della corruzione

Il sommergibile argentino potrebbe essere andato perso a causa delle batterie difettose

San Juan, il sommergibile scomparso della marina militare argentina
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Buenos Aires (Argentina) – Dietro il caso della scomparsa del sommergibile della marina militare argentina San Juan con 44 persone a bordo, si staglia l’ombra cupa della corruzione.

La radio tedesca Bayerischer Rundfunk riporta la dichiarazione di Cornelia Schmidt-Liermann, presidente della Commissione argentina per le relazioni esterne della Camera dei Deputati, secondo la quale ci sono dei dubbi sull’integrità delle due società tedesche che hanno provveduto alla riparazione e alla sostituzione delle batterie del San Juan (un contratto da 5 milioni di euro).

In particolare dai documenti della marina non si capisce bene che tipo di riparazioni sono state effettuate, queste non sono state elencate in dettaglio come avrebbe dovuto essere.

Cornelia Schmidt-Liermann ha chiesto di conoscere l’identità dei tecnici delle due società che hanno seguito il contratto.

A confermare i sospetti di corruzione è intervenuto Oscar Aguad, il ministro della difesa argentina, che ha dichiarato alla radio tedesca: “Ci sono prove di corruzione e testimonianze che confermano che il materiale utilizzato sul San Juan era di bassa qualità.”

Ferrostaal, una delle due società tedesche oggetto dei sospetti del governo argentino, si è detta del tutto estranea ai fatti.

La Ferrostaal non è la prima volta che appare sui media per casi di corruzione, già nel 2010 il quotidiano tedesco Der Spiegel aveva rivelato che la società aveva pagato 200.000 euro in tangenti per vendere le sue barche in Cile.

Il San Juan era scomparso a metà novembre subito dopo aver comunicato al suo comando di aver avuto un problema con le batterie. Per cercare il sottomarino, che aveva a bordo 44 uomini tra ufficiali e sottoufficiali, sono intervenute 40 navi tra civili e militari 10 mezzi aerei e molti pescherecci. La marina militare americana ha determinato che nel sommergibile subito dopo l’ultima comunicazione c’era stata un’esplosione che si pensa, sulla base di quanto avevano detto dal sommergibile, dovuta alle batterie.

Alcune navi di ricerca hanno raccolto delle evidenze per cui si pensa che il sommergibile sia adagiato a circa 1.000 metri di profondità nell’Oceano Atlantico.

Se la posizione sarà confermata inizieranno le operazioni di recupero. Nessuna speranza per l’equipaggio che ha finito l’ossigeno ormai oltre una settimana fa.

© Riproduzione riservata

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