L’ultimo contatto verificato con l’equipaggio risale al 20 aprile a circa 40 miglia a nord di Bali, quando il comandante aveva chiesto l’autorizzazione per immergere l’unità in acque profonde e dare inizio all’esercitazione prevista. Da quel momento in poi un silenzio assordante.
Ma c’è di più. Le autorità indonesiane in realtà sono riuscite per poco tempo a localizzare nuovamente il sottomarino ed è emerso qualcosa di inquietante: il Nanggala è stato rilevato a circa 700 metri di profondità, a una quota assolutamente non prevista dal programma dell’esercitazione e oltremodo pericolosa per il mezzo e per gli uomini a bordo dato che il sottomarino è progettato per rimanere entro i 500 metri.
Il Ministero della Difesa indonesiano ha inoltrato la segnalazione dell’emergenza anche a Singapore, Australia e India, con la richiesta di riportare qualsiasi informazione utile a tutti i mezzi che stanno convergendo sulla zona.
Un elicottero ha segnalato, proprio nella zona in cui si è immerso il sottomarino, una grande chiazza di combustibile. Un particolare preoccupante che lascia intendere possa esserci stato un incidente grave.
Il serbatoio di carburante potrebbe essere stato danneggiato in immersione ed avere aperto una via d’acqua dentro il sommergibile, questa è l’ipotesi più grave che renderebbe estremamente complesso l’esito delle operazioni di salvataggio.
Il KRI Nanggala 402 ha una stazza di 1.395 tonnellate, la sua costruzione risale al 1978 ad opera della Howaldtswerke-Deutsche Werft (Hdw), è in servizio per la Marina indonesiana dal 1981.
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