Nella classe regina, l’unica in cui si sono disputate prove valide ad assegnare punti, la barca comandata da Dean Barker ha dimostrato ancora una volta di essere difficilmente raggiungibile per chiunque. Grazie a uno scafo di ultima generazione, progettato da Botin/Carkeek e varato soltanto pochi mesi fa, e una condotta di gara pressochè impeccabile. Le tre regate si sono disputate con un vento che dai dieci nodi è salito fino ai sedici verso fine giornata.
Nella prima prova, l’equipaggio kiwi ha indovinato una partenza splendida, conducendo la regata per tutto il suo corso e tagliando il traguardo davanti ad Artemis e Matador. In quella successiva, l’ordine d’arrivo dei primi tre non è cambiato, così come l’evolversi della manche: Emirates New Zealand sempre avanti e tutti gli altri ad inseguire. Nella regata finale, Barker e compagni hanno dovuto sudare di più per conquistarsi il successo, pressando fino all’ultimo l’equipaggio di Synergy che, in dirittura d’arrivo, ha commesso qualche imprecisione nelle manovre e si è visto sfilare dai kiwi proprio sulla linea del traguardo.
In queste condizioni, recuperare terreno su Emirates New Zealand appare impresa davvero difficile. Nella classifica di tappa, Matador accusa già un ritardo di sette lunghezze, Artemis di otto, e i buoni Synergy e Bribon di undici. L’Italia, rappresentata da Audi TP 52, naviga intorno alle ultime posizioni della flotta. Lo scafo di Riccardo Simoneschi si trova all’ottavo posto (regatano dieci barche), dopo aver conseguito un ottavo, un nono e un sesto piazzamento.
Classifica terza tappa Audi MedCup
1. Emirates New Zealand – 3 pt.
2. Matador – 10 pt.
3. Artemis – 11 pt.
4. Synergy – 14 pt.
5. Bribon – 14 pt.
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