La Transat CIC, la ex Ostar in solitario da Lorient a New York, nelle ultime 48 ore ha vissuto un vero e proprio show a opera di Ambrogio Beccaria, che è passato all’attacco nei Class 40 e si è preso la testa della regata.
Lo skipper di Allagrande Pirelli ha stupito tutti perché è passato da avere circa 20 miglia di ritardo dal leader Ian Lipinski a oltre 60 di vantaggio, il tutto in meno di due giorni. Questo perché Beccaria ha tracciato traiettorie più efficaci nell’ultima depressione incontrata, andando a strambare più a sud degli avversari, nel vento più forte.
Quando al traguardo di New York mancano poco più di 600 miglia, Beccaria non può affatto abbassare la guardia, perché sulla rotta per verso il traguardo ci sono da affrontare delle zone senza vento, ed il suo distacco è destinato a ridursi perché l’italiano sarà il primo a rallentare arrivando nella zona senza vento.
Tra i Class 40 ottima prova anche da parte di Alberto Bona, quinto, con circa 150 miglia di distacco dal leader.
Situazione molto più complicata per Giancarlo Pedote, che sta procedendo verso New York a ritmo rallentato: ha comunicato di avere dei non ben specificati problemi di governo della barca. Il toscano è tormentato da problemi tecnici fin dall’inizio della regata, ha affrontato già un blackout all’elettronica che lo ha costretto a non pochi straordinari, e realisticamente la sua Transat è di fatto finita, non potendo più ambire a completare il percorso in modalità regata.
Per lo skipper di Prysmian il traguardo è distante 600 miglia, e in questo momento l’obiettivo cruciale è di arrivare a terra senza compromettere la barca.
La Transat CIC non ha colpito solo Pedote, ma tantissimi skipper hanno avuto avarie di vario genere e molti si sono dovuti ritirare, sia tra gli Imoca 60 che nei più piccoli Class 40.
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