Nella rappresentazione, molto seguita dalla popolazione locale e dai molti turisti che in questo periodo dell’anno frequentano questo tratto di costa, elementi caratteristici sono i momenti grotteschi e folcloristici che la rendono unica nel suo genere, tanto da essere riconosciuta dalla Regione Siciliana come eredità immateriale.
Dal 1750, anno in cui si colloca il possibile arrivo nel borgo marinaro noto per l'ambientazione de "I Malavoglia" di Verga dell'artistica statua lignea di San Giovanni Battista patrono di Aci Trezza e ispiratore della festa, ogni 24 Giugno nel pomeriggio da un punto estremo del paese avviene la squinternata calata dei commedianti vestiti con indumenti i cui colori richiamano il patrono di Aci Trezza ed accompagnati dalla banda musicale, fino allo specchio acqueo del porticciolo vecchio dove c’è la messa in scena.
Su una tipica sardara siciliana, mentre da terra il "rais" si dimena urlando "A luvanti, a luvanti, a punenti, a punenti. A sciroccu, a sciroccu!", il pesce viene pescato per ben tre volte e decantato alla folla osannante "Pottulu n’terra, pottulu n’terra; ca semu ricchi! Pigghia ‘a mannara, pigghia a mannara; ca semu ricchi!", "Pisci friscu, pigghiatu ora ora. ‘U tagghiamu a Trizza stissu!", ma per altrettante volte lo perdono cadendo nello sconforto "Scialaràti, scialaràti, m’arruvinàsturu; mi facìstuvu pèrdiri a pruvirenzia!" per litigare tra di loro finchè il pesce-uomo non si beffa di loro facendogli ribaltare la barca.
Quest'anno "U pisci a mari" avrà inizio dal quartiere "Urnazza" e precisamente dal vicolo Rodolico alle ore 17.
Notizia tratta dal quotidiano La Sicilia.
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