Ma procediamo con ordine, raccontando gli accadimenti degli ultimi giorni. Il dominatore dell'ultima settimana di regata, Jean Pierre Dick, che grazie a una rotta molto meridionale era riuscito a guadagnare un vantaggio di circa cento miglia sul secondo classificato, ha danneggiato una pala del timone del proprio Paprec-Virbac 2 dopo essere entrato in collisione con un oggetto sommerso. Il velista transalpino, dopo che avrà superato il cancello a sud di Capo Leeuwin (lo sta raggiungendo in queste ore), stramberà e con l'appendice fuori dall'acqua potrà riparare l'avaria.
Il comando della regata è stato quindi preso da Mike Golding, ma soltanto per poche ore. Lo skipper britannico alle 6,47 di questa mattina ha disalberato, mentre navigava sotto quaranta nodi di vento con fiocco ridotto e con due mani di terzaroli. Golding si trova ora a più di novecento miglia da Perth, in Australia, e sta navigando verso la terraferma con un armo di fortuna.
A centro flotta, inoltre, si è registrato l'importante ritiro di Bernard Stamm, uno dei protagonisti annunciati. La sua Chemineès Poujolat, troppo stressata dall'importante rimonta richiestale dallo skipper elvetico, ha avuto un problema alla timoneria. Mentre ripiegava nella baia di Morbihan (isole Kerguelen), dove soffiavano circa cinquanta nodi di vento, il velista non è riuscito a governare il proprio Open 60, finendo contro gli scogli, fortunatamente senza riportare infortuni. Un finale amaro per una regata iniziata subito malissimo, con una collisione contro un cargo poche miglia dopo aver lasciato Les Sables d'Olonne.
Rimangono così solo diciannove gli skipper ancora in gara. A tredicimila miglia dal traguardo, più di un terzo ha dovuto abbandonare la competizione. Al momento, Desjoayeux conduce con cinque miglia su Jourdain Roland e ventitre su Dick, ma c'è da credere che dall'oceano arriveranno ancora molte altre notizie.
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