Le barche, quindi, dovranno confrontarsi con due elementi: la corrente del Golfo e un importante sistema di basse pressioni. Entrambi le spingeranno verso l’Irlanda, favorendo così l’approdo nel vecchio continente ma costringendo anche gli equipaggi a prestare molta attenzione alla salute degli scafi. L’incognita può essere rappresentata dall’anticiclone delle Azzorre, che solitamente a maggio si trova molto a nord, e per questo motivo potrebbe creare qualche problema nell’avvicinamento a Galway.
Non sarà, tuttavia, una tappa facile. E la storia lo insegna. La scorsa edizione lo stesso trasferimento (si regatava da New York a Porthsmouth) passò alle cronache per alcuni tragici avvenimenti. Hans Horrevoets, un velista di Abn Amro 2 impegnato a prua, perse la vita dopo essere stato sbattuto in mare dall’impatto con un onda; l’equipaggio di Movistar, comandato da Bouwe Bekking, fu invece costretto a lasciare l’imbarcazione alla deriva dopo che una crepa sull’attacco tra scafo e chiglia aveva causato l’imbarco di acqua sottocoperta.
“Il mio ricordo – ha raccontato in questi giorni Bekking – è di una barca che va alla deriva a secco di vele. E’ sempre triste abbandonare la propria imbarcazione. Ma non sono un sentimentale, e quella barca aveva molti problemi. Noi l’abbiamo fatta crescere come un bambino mentre navigavamo intorno al mondo. E’ stata una decisione difficile da prendere, ma anche la più giusta. Io e i miei compagni non staremmo qui a parlare se non avessimo agito in quel modo”.
Classifica generale Volvo Ocean Race
1. Ericsson 4 – 81 pt.
2. Telefonica Blue – 68,5 pt.
3. Puma – 65,5 pt.
4. Ericsson 3 – 55 pt.
5. Green Dragon – 45 pt.
6. Telefonica Black – 31 pt.
7. Delta Lloyd – 24 pt.
8. Team Russia – 10,5 pt.
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