Butterworth non risparmia neanche un preciso riferimento all’analoga vicenda del 1987, quando la Coppa si disputò dopo una lunga disputa legale tra gli yacht club di San Diego e Mercury Bay. “Se leggete sia la lettera del 2 dicembre 1987 – continua – che quella del 26 maggio 2009, troverete diverse somiglianze, perchè le questioni erano più o meno simili. Ironia della sorte, a difendersi dalle accuse dello sfidante, in quel caso c’era Tom Ehman, l’attuale portavoce di Bmw Oracle”.
La chiusura di Butterworth è sui capi d’accusa mossi dal sindacato di Larry Ellison, ovvero una barca costruita senza rispettare le regole di regata e un accordo segreto con l’Isaf per modificare alcuni adempimenti tecnici. “Tutto ciò che abbiamo fatto – ha detto lo skipper – è conforme al Deed of Gift che, non dimentichiamolo, riconosce al defender alcuni legittimi diritti. L’accordo con la Federvela internazionale, inoltre, è una normale procedura che ogni circolo velico prende prima di organizzare una regata”.
Ma Alinghi non si ferma qui. E il 21 luglio, giorno in cui la Corte dello Stato di New York ha convocato le parti per dirimere le questioni in sospeso, solleverà davanti ai togati statunitensi una nuova problematica: la mancata pubblicazione del certificato di stazza da parte di Bmw Oracle. Per gli avvocati del defender, il giudice Shirley Konerich dovrebbe imporre un ultimatum di quattordici giorni per la consegna del documento che, se disattesa, comporterebbe la squalifica del sindacato a stelle e strisce.
Intanto, Coutts e compagni continuano a lavorare sul trimarano. Ieri su Godzilla è stato montato un nuovo albero. Più alto, che permetterà di ospitare una superficie di tela maggiore. “Sulla carta – ha detto Tom Ehmann, portavoce di Bmw Oracle - dovrebbe essere una novità vantaggiosa. Ma saranno i test in mare a dire se si potrà effettivamente attuare”.
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