Un comunicato dell’UCINA informa che l’evento è spostato nel tempo senza dire quale sarà la sua nuova collocazione temporale.
Erano mesi che su questo evento si addensavano le nuvole del fallimento, senza però che nessuna delle parti in causa fornisse chiarimenti agli operatori che stavano prendendo in considerazione la loro partecipazione.
L’evento è annullato perché l’Expo Venice non ha i fondi necessari per realizzarlo.
"La situazione di criticità della società ExpoVenice ha reso impossibile gestire le tempistiche e gli standard che questa manifestazione deve garantire", spiega la presidente di UCINA Confindustria Nautica Carla Demaria.
Un peccato, non tanto perché Venezia non avrà il suo evento, cosa sulla quale efficacia credevano in pochi, ma perché il suo annullamento indebolisce la posizione del Presidente dell’UCINA Carla Demaria che, invece, per portare avanti il suo difficile compito di rilanciare la nautica italiana, avrebbe bisogno di essere più forte che mai.
La vela non viene sfiorata dal fallimento del progetto perché non è mai stata coinvolta in modo serio. L’evento era dedicato, più che altro, al mondo dei superyacht, mondo nel quale si sta giocando il braccio di ferro tra le due associazioni UCINA da una parte e Nautica Italiana dall’altra. Una guerra fratricida che se non colpisce il settore della vela, certamente non lo aiuta.
L’attenzione delle associazioni di categoria è tutto rivolto altrove e i problemi della vela, settore reo di avere fatturati quasi insignificanti se confrontati con quelli del settore delle barche a motore, rimangono a galleggiare tra una dichiarazione e un buon intento.
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