Le regate d’altura rappresentano una sfida unica per barche ed equipaggi. Dalla Roma per Tutti al Fastnet, scopri le storie di regate d'altura straordinarie dove la preparazione è tutto.
Le regate d’altura, dove con ciò s’intende una prova che prevede un tratto di navigazione di alto mare e almeno una notte in mare, negli ultimi anni stanno attirando sempre più appassionati e sono tra le regate con più partecipanti, in Italia e non solo.
Queste regate sono però impegnative per le barche e gli equipaggi, comportano anche un certo calcolo del rischio in relazione alle caratteristiche della propria barca e al livello del proprio equipaggio.
Per questo motivo World Sailing, la Federvela Internazionale, ha elaborato le cosiddette Offshore Special Regulations, una normativa apposita per le regate d’altura.
Le OSR servono innanzitutto a classificare le regate in base al grado di difficoltà (dal grado 0 delle transatlantiche alla categoria 4 delle costiere), assegnando a ogni categoria un certo livello di dotazioni di sicurezza obbligatorie, di caratteristiche delle barche e di aggiornamento per l’equipaggio.
In alcuni casi una parte dei membri dell’equipaggio hanno l’obbligo di completare corsi formativi di primo soccorso o uno degli Offshore Personal Safety Training Course, i corsi di sopravvivenza richiesti da alcune manifestazioni.
Lo sviluppo di questi regolamenti più restrittivi ha fatto sì che negli ultimi anni gli incidenti gravi durante le regate offshore siano diminuiti, a conferma che la preparazione meticolosa di barca ed equipaggio resta l’unica soluzione per mitigare i rischi della vela d’altura.
In Italia una delle regate pioniere nel mondo dell’altura è stata la Roma per Tutti, giunta alla sua 31a edizione, anche se la più antica in Italia è la 500 di Caorle, che si corre fin dal 1974.
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