giovedì 20 marzo 2025
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Alinghi si difende

Il defender ha presentato alla Corte di New York la propria documentazione contro l’accusa di Bmw Oracle sulla realizzazione delle vele oltre i confini della nazione di appartenenza

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Valencia – Mentre gli spettacolari multiscafi di Bmw Oracle e Alinghi si incrociano al largo di Valencia facendo registrare velocità incredibili, nonostante le arie medio-leggere che negli ultimi giorni hanno soffiato sulla città spagnola, continua la sfida in tribunale tra gli avvocati dei due consorzi. Già, perchè quando mancano quindici giorni alla grande sfida, i giudici dello Stato di New York devono ancora risolvere il contenzioso sulle vele del defender, i cui materiali sono stati lavorati negli Stati Uniti e successivamente assemblati in Svizzera. Tale procedimento può rispondere ai dettami del Deed of Gift che richiede che la barca con cui regatare sia costruita nella nazione di appartenenza?
Negli scorsi giorni Alinghi ha presentato ai togati d’oltreoceano le proprie memorie, volte a scagionarsi definitivamente dalle accuse di Bmw Oracle. Il punto di forza della difesa è rappresentato dalla deposizione di John Rousmaniere, storico ed esperto di Coppa America, che ha fornito una propria interpretazione del Deed of Gift. Secondo Rousmaniere, i donatori della Coppa non hanno mai contemplato la necessità di costruire le vele nella nazione di appartenza tanto che quando vinsero con America, nella prima edizione, gareggiarono con vele costruite in Inghilterra. La clausola che tanto fa dibattere le parti, quella del “constructed in country”, sarebbe stata introdotta tuttavia successivamente, nel 1882, ma anche in questo caso, seguendo Rousmaniere, il fiduciario avrebbe limitato la dicitura allo scafo e non ad appendici e attrezzature, per preservare il carattere di internazionalità della Coppa America.
Inoltre, gli avvocati di Alinghi sono riusciti a ottenere un’ulteriore deposizione di Tom Whidden, in cui il presidente di North Sails dichiara in prima persona come il defender abbia assemblato i pannelli di tessuto 3DL (realizzati nello stabilimento in Nevada, negli Stati Uniti) e realizzato la finitura delle vele direttamente in Svizzera.
Ai giudici, adesso, il dovere di esprimere una sentenza a riguardo. Responso che potrebbe non arrivare prima della sfida d’esordio tra i due multiscafi, in programma per l’8 febbraio.

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