Realizzata in collaborazione con il Center for Cetacean Research, che ha applicato dei trasmettitori satellitari sul dorso di diverse megattere, l'iniziativa permette di conoscere le rotte migratorie dei cetacei nelle aree di riproduzione del Pacifico Meridionale e nelle zone di alimentazione nell'Oceano Antartico.
“Negli ultimi due mesi - ha dichiarato Alessandro Giannì, responsabile mare di Greenpeace - il monitoraggio delle balene nel Pacifico meridionale ha già prodotto risultati molto interessanti, ovviamente senza uccidere nemmeno un esemplare”
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