Oggi quel sogno di partecipare alla Vendée Globe del 2016 e a un altro fitto calendario di regata sembra essere in discussione. Il nostro direttore ha intervistato l’atleta cagliaritano per capire la situazione.
Intervista
SVN – Da quanto abbiamo capito la Regione Sardegna non ha intenzione di seguirti nell’avventura della Vendée Globe 2016, possiamo parlare di un tradimento delle istituzioni.
A.M. – No, non è un tradimento perché non c’erano state promesse formali, ma certamente la cosa è grave perché dopo anni che insieme alla Regione abbiamo creato l’immagine di Vento di Sardegna, la barca che porta in giro per il mondo l’immagine dell’isola, essere lasciato solo proprio nel momento in cui il nome “Vento di Sardegna” viene dato a un IMOCA 60 costruito appositamente per partecipare a un programma di regate tra le più seguite al mondo che culminerà con la regata delle regate, la Vendée Globe, mi sembra impossibile.
SVN – Il problema è il ritorno mediatico.
A.M. – Non lo so e non credo, la Vendée Globe e le altre regate che abbiamo in programma sono tutti eventi che saranno seguiti in buona parte del mondo da un numero di media molto elevato e con ritorni d’immagine che ormai sono conosciuti e eccedono di molte volte, in termine di valore economico, la sponsorizzazione che la Regione dovrebbe garantire.
SVN – A quanto dovrebbe ammontare la sponsorizzazione del programma di regate.
A.M. – Per svolgere il programma nella sua interezza e al livello che ci siamo proposti ci occorrono 1,5 milioni l’anno per 4 anni al netto di quanto già speso per la realizzazione della barca.
SVN – Sei milioni di euro, non sono pochi. Come è possibile che prima di cominciare a costruire la barca e impegnare diversi milioni, non ti sei assicurato la partecipazione dello sponsor principale che è la Regione Sardegna.
A.M. – Tranne che per l’ultima Route du Rhum, dove la Regione ha fatto una delibera per finanziarmi con 300.000 euro e poi revocarla a poche settimane dalla partenza, la Regione mi ha sempre supportato e se lo ha fatto è perché aveva i suoi ritorni, quindi davo per scontato che, vista l’importanza del nuovo programma, questa sarebbe stata al mio fianco.
SVN – La prima regata del programma è la Transat Jacque Vabre che partirà il prossimo ottobre, senza uno sponsor ce la farai a parteciparvi.
A.M. – Se non trovo i soldi non ce la farò.
SVN – Per la costruzione della barca c’è stato un pool d’imprenditori che ti hanno finanziato, non è possibile che siano loro a sostenerti almeno nelle prime fasi del programma per darti il tempo di trovare un nuovo sponsor.
A.M. – Come sapete i miei finanziatori vogliono rimanere anonimi, ovvero non hanno finanziato la costruzione della barca per avere della visibilità. Con loro gli accordi sono stati molto chiari sin dall’inizio. Loro finanziavano la costruzione della barca, ma per il resto dovevo essere io a trovare altri sponsor.
SVN – Sponsor che invece non hai. Cosa pensi di fare ora.
A.M. - Mi sembra impossibile che una volta costruito il primo IMOCA 60 appositamente realizzato per un velista italiano questo non possa scendere in acqua. Io spero che la Regione ritorni sui suoi passi e si rimetta al mio fianco. Questa sponsorizza moltissimi eventi per dare visibilità alla Sardegna nel mondo, il rapporto tra costo e ritorno del mio programma è eccezionale, spero che non vorranno perdere l’occasione.
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