
Blu Cafe: prima trasportava i disperati del mare, ora è al servizio dei ragazzi autistici
Ragusa - E’ una bella storia quella del Blu Cafe, una barca di quattordici metri arrivata in Italia nel settembre del 2017 con a bordo 72 disperati che scappavano dall’inferno della Libia. Al loro arrivo la barca fu sequestrata e gli scafisti arrestati, a distanza di un anno quella barca è stata assegnata in affido giudiziale definitivo alla Onlus “La casa di Toti” di Modica, in Sicilia.Muni Sigona, la mamma di Toti, il ragazzo autistico che ha dato il nome all’associazione, è contenta. Muni è una di quelle donne che fanno della forza di volontà un’arma fortissima.
Prima ancora di Blu Cafè, Muni ha aperto un albergo gestito completamente da ragazzi disabili e ora, il 5 aprile, inaugurerà con Fabrizio Chine e Alessandro Benetton, in ordine presidente e socio della SIFI, la società farmaceutica che ha sponsorizzato “La casa di Toti” per i lavori necessari a rimettere in sicurezza il Blu Cafe, la prima barca gestita da disabili.
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