Il settore è tutto al lavoro ormai da molti giorni e da lunedì 18 maggio torneranno ad essere aperti anche gli ship-chandler e ci si potrà recare negli uffici dei concessionari e dei broker che erano già stati aperti, ma che lavoravano a ritmo ridotto perché le persone non potevano recarsi a vedere le barche.
L’unico comparto della nautica da diporto che ancora è nell’incertezza totale e continua a pagare questa situazione con perdite ingenti di fatturato, è il comparto del charter.
Con il 18 maggio aprono tutti i comparti economici tranne le aziende dello spettacolo: cinema, discoteche e teatri. Tuttavia per il charter non ci sono ancora direttive certe.
Il settore, tra quelli della nautica, è stato il più colpito, e ora c’è l’urgenza di farlo ripartire per dare la possibilità agli operatori di recuperare almeno la seconda parte della stagione.
L’obiettivo per permettere agli operatori di salvare un numero di settimane di noleggio accettabili per continuare a operare è la riapertura al 1° giugno.
Confindustria Nautica ritiene che il settore charter risponda totalmente ai requisiti richiesti dal governo: la grande maggioranza dei clienti del charter sono nuclei familiari che una volta a bordo sono di nuovo isolati dal contesto esterno, né più né meno come se fossero a casa.
La barca è un luogo circoscritto non difficile da sanificare soprattutto con mezzi come l’ozono o la nebulizzazione.
Oltre all’obiettivo della riapertura del 1° giugno, sarebbe fondamentale stabilire entro la prossima settimana che ciò possa avvenire perché le società di charter hanno bisogno di tempo per riaprire e prepararsi a tornare al lavoro, come chi ha prenotato la barca per i primi di giugno non può sapere il giorno prima se potrà o meno fare la sua vacanza.
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