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giovedì 6 febbraio 2025
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Charter: i Caraibi soffrono e il noleggio in Mediterraneo spera

La stagione charter ai Caraibi è un flop, in Mediterraneo si spera in un boom del noleggio domestico come accaduto alla fine del primo lockdown

Charter: i Caraibi soffrono e il noleggio in Mediterraneo spera
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La stagione del charter ai Caraibi sta soffrendo molto le conseguenze della pandemia, mentre la stagione del noleggio in Mediterraneo si prospetta migliore.

Ai Caraibi il charter in altri momenti avrebbe riempito le grandi flotte di catamarani che ora dondolano nelle baie aspettando tempi migliori. In Mediterraneo la stagione delle prenotazioni a questo punto dovrebbe essere partita, ma quest’anno tutto è fermo. La pandemia sta avendo un impatto molto forte su questo settore anche se ci sono diversi motivi per non essere del tutto pessimisti.

SVN Solovelanet ha raccolto dei dati dal settore charter e li ha messi insieme a quelli rilevati dal portale di prenotazione on line Globe Sailor.

Al momento la stagione ai Caraibi dove il grosso della clientela proviene dagli Stati Uniti, che è anche la nazione con il più alto numero di morti da Covid 19, sta andando molto male con un calo (fonte Globe Sailor) del 78%.

“Il calo è stato molto forte, come avete detto voi, si è perso quasi l’80% dei contratti – ci dice Olivier Albahary CEO di Globe Sailor, il portale di prenotazioni on line. – Ai Carabi la maggior parte dei noli si fa con lo skipper, quest’anno questi noli sono scesi del 59%. Crediamo che in buona parte i cali siano dovuti alla paura del viaggio. Le persone si sentono molto tranquille a stare in barca, ma hanno paura di viaggiare per raggiungere il luogo dell’ imbarco.”

Sempre ai Caraibi si è registrato un calo del 39% nel Cabin Charter, calo più contenuto del previsto ma comunque forte. La stagione Mediterranea, se la si dovesse giudicare da queste prime battute, sarebbe sulla stessa linea dei Caraibi. I cali delle prenotazioni dall’estero sono anche qui nell’ordine delll’80% (dati rilevati da SVN Solovelanet) ma a differenza dei Caraibi, in Italia, c’è un mercato domestico che l’anno scorso si è rilevato decisivo per contenere i danni da pandemia.

La maggior parte degli operatori sono convinti, o, almeno sperano che anche quest’anno i turisti italiani saranno la chiave di volta per contenere la crisi anche se ci saranno, come già accaduto lo scorso anno, delle differenze importanti dovute alle posizioni geografiche delle flotte e all’attitudine degli imprenditori. Alcuni di questi continuano a snobbare il mercato interno concentrando gli sforzi di comunicazione su quello estero come fatto anche l’anno scorso e come l’anno scorso, con tutta probabilità, avranno cali di fatturato molto importanti.

Dal punto di vista geografico si prevede che anche quest’anno la Toscana sarà la regina del charter perché facilmente raggiungibile in macchina dal nord Italia e dai grandi paesi del nord Europa, Germania e Francia.

La possibilità di muoversi in macchina esorcizza la paura del viaggio. Stessa cosa accadrà in località come Procida per raggiungere la quale si può comunque usare la macchina con un passaggio nave di un paio di ore.

Anche Nettuno il porto che si trova a 60 chilometri a sud di Roma e che è la base per raggiungere Ponza e Palmarola, come già accaduto lo scorso anno, vedrà un forte incremento delle richieste.

Un po’ più in sofferenza saranno la Sardegna e la Sicilia perché le persone hanno paura del viaggio in nave o in aereo, anche se poi si è visto che il viaggio in nave con cabina non presenta particolari criticità.

Al di là della paura di viaggiare, il grande problema sarà la disponibilità delle perché gli italiani si muovono tutti nello stesso periodo: tra l’ultima settimana di luglio e la terza settimana di agosto. In Italia, in fondo, la flotta charter è molto contenuta con poco meno di 1000 unità che a inizio stagione vengono prenotate nel giro di un paio di settimane.

Quest’anno ci saranno anche coloro che l’anno scorso non hanno voluto rinunciare alla Croazia e alla Grecia che, vista l’incertezza sui lockdown nazionali e il ritardo con cui questi paesi hanno affrontato la pandemia (in particolare la Croazia), rendono molto rischioso prenotare una barca in queste zone.

Per questo, quest’anno, chi vuole fare la vacanza estiva in barca noleggiandola, dovrà muoversi per tempo, tanto più se vuole avere il servizio skipper.

L’anno scorso c’è stata un’impennata di richieste per barche con skipper e trovare un professionista che portasse la barca ad agosto è stata un’impresa impossibile.

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